Argomenti: Valutazione degli apprendimenti

Copertina di World Class

World Class

How to Build a 21st-Century School System

Autore: Andreas Schleicher (2018)

Editore: OECD Publishing, Paris

Codice ISBN: 9789264300002 (print) – 9789264299479 (online)

DOI: https://doi.org/10.1787/9789264300002-en

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In a world where the kind of things that are easy to teach and test have also become easy to digitise and automate, it will be our imagination, our awareness and our sense of responsibility that will enable us to harness the opportunities of the 21st century to shape the world for the better. Tomorrow’s schools will need to help students think for themselves and join others, with empathy, in work and citizenship. They will need to help students develop a strong sense of right and wrong, and sensitivity to the claims that others make. What will it take for schools to be able to do this? Andreas Schleicher, initiator of the OECD Programme for International Student Assessment (PISA) and an international authority on education policy, has accompanied education leaders in over 70 countries in their efforts to design and implement forward-looking policies and practices. While improvement in education is far easier to proclaim than achieve, in this book Schleicher examines the many successes from which we can learn. This does not mean copying and pasting solutions from other schools or countries, but rather looking seriously and dispassionately at good practice in our own countries and elsewhere to understand what works in which contexts.

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Copertina di Rileggere Visalberghi

Rileggere Visalberghi

A cura di: Cristiano Corsini (2018)

Editore: Nuova Cultura, Roma

Codice ISBN: 9788833650098 (print) – 9788833650388 (online)

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A oltre sessanta anni dalla sua pubblicazione, Misurazione e valutazione nel processo educativo (1955) di Aldo Visalberghi rappresenta ancora un utile punto di riferimento per leggere criticamente gli approcci emergenti nella valutazione di apprendimenti, scuole e università. Di fronte all’affermarsi di una “cultura della valutazione” che sembra negare il “senso della misura” invocato da Aldo Visalberghi, i richiami alla necessità di un rapporto dialettico tra valutazione e misurazione e a un’oggettività “relativa e critica” conservano intatto il loro valore.
Questo lavoro restituisce una prima raccolta di contributi degli esperti che, il 18 e 19 gennaio 2016, hanno partecipato al Convegno “Misurazione e Valutazione di scuole e università. Inattualità di Aldo Visalberghi”, organizzato presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania. Le relazioni si concentrano sulla rilevanza del testo del 1955 in riferimento a due dinamiche ben presenti, oggi, nel nostro sistema educativo: quella relativa alla rilevazione degli apprendimenti e quella legata alla valutazione di scuole e università.

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Copertina di Asia as Method in Education Studies

Asia as Method in Education Studies

A defiant research imagination

A cura di: Hongzhi Zhang, Philip Wing Keung Chan, Jane Kenway (2015)

Editore: Routledge, London

Codice ISBN: 9781138785960 (print) – 9781315767505 (online)

DOI: https://doi.org/10.4324/9781315767505

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Unlearning and re-inventing the theoretical frameworks of Intercultural and Asian Studies is central to this book as it is to Chen Kuan-Hsing’s evocative Asia as Method; this book’s inspirational source. Chen insists that studies of Asia move beyond their paralysing fixation on the West as either a positive or negative referent and that they develop their own standpoints, reference points and research agendas. Asia as Method in Education Studies, is therefore, a provocative and suggestive exploration of educational ideas imported from the West. Chen’s challenge provokes the writers in this collection to consider the implications of colonial and imperialist forces for education systems, policies and practices as well as for educational research itself. The writers offer examples of what it means to rethink and re-examine education in Asia beyond both the Western imperialist eye and the post-colonial ‘politics of resentment’

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L'istruzione difficile I divari nelle competenze fra Nord e Sud

L’istruzione difficile

I divari nelle competenze fra Nord e Sud

A cura di: Pier Francesco Asso, Laura Azzolina e Emmanuele Pavolini (2015)

Editore: Donzelli Editore, Roma

Codice ISBN: 9788868434168

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La formazione di capitale umano qualificato è uno dei fattori all’origine della crescita economica. In questi anni di crisi, il Mezzogiorno sta sperimentando forti difficoltà nel produrre e valorizzare un tale capitale. Le ragioni di siffatta situazione dipendono non soltanto dai noti fenomeni legati all’emigrazione di giovani con livelli elevati di istruzione, ma anche dai cospicui ritardi negli apprendimenti e nelle competenze di base degli studenti meridionali. Questi risultati, spesso richiamati da indagini ufficiali e dalla letteratura scientifica, vengono confermati e approfonditi dal Rapporto Res 2014. Ma come si possono spiegare differenze così ampie nei rendimenti scolastici fra Nord e Sud del paese? Quanto conta il retroterra economico e culturale delle famiglie o la situazione del contesto locale? E quanto invece incidono i diversi attori, come dirigenti scolastici e insegnanti, che operano dentro la scuola e ne definiscono la capacità di formare le competenze degli studenti? Quali sono, in definitiva, i fattori che rendono veramente «difficile» il percorso di istruzione di un giovane siciliano o del Sud Italia? La ricerca, realizzata dalla Fondazione Res e curata da Pier Francesco Asso, Laura Azzolina e Emmanuele Pavolini, cerca di rispondere a queste domande e mostra in che modo i diversi fattori legati al contesto esterno o al buon funzionamento delle scuole influiscano sui divari territoriali negli apprendimenti. Ricorrendo a metodi di ricerca quantitativi e qualitativi, il volume indaga il mondo della scuola e approfondisce, anche attraverso l’ausilio di un consistente numero di studi di caso (siciliani e di altre regioni del Sud e del Nord), esperienze diverse da cui si traggono molti suggerimenti per la messa a punto di politiche dirette al miglioramento dei risultati dell’istruzione.

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Copertina mancante in Pubblicazioni

Il Servizio Nazionale di Valutazione e le prove INVALSI

Stato dell’arte e proposte per una valutazione come agente di cambiamento

Autore: Roberto Trinchero (2014)

Rivista: Form@re, Open Journal per la formazione in rete – Numero 4, Volume 14, pp. 34-49.

Codice ISSN: 18257321 DOI: 10.13128/formare-15794

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Qual è la funzione del Servizio Nazionale di Valutazione formativa degli istituti scolastici? A cosa servono davvero le prove Invalsi? Le critiche che spesso vengono mosse a queste prove sono veramente fondate? Come può la valutazione dell’offerta formativa scolastica costituire davvero un agente di miglioramento? Il presente articolo intende fornire alcune risposte a queste domande, partendo dalle istanze che hanno ispirato l’autonomia scolastica e offrendo spunti per un utilizzo non fazioso della valutazione. La valutazione può essere davvero agente di cambiamento a patto che: i) sia attribuito ai dati il corretto significato; ii) la scuola sia in grado di comprendere i potenziali suggerimenti che la valutazione può dare e si apra al cambiamento positivo. La valutazione applicata ad una “scuola che si difende” non può che provocare inutili esiti di facciata. La valutazione applicata ad una “scuola che apprende” può davvero aiutarla ad esplicare appieno tutte le proprie potenzialità.

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Copertina di Migliorare la scuola

Migliorare la scuola

Autovalutazione, valutazione e miglioramento per lo sviluppo della qualità

A cura di: Massimo Faggioli (2014)

Editore: Edizioni junior, Parma

Codice ISBN: 9788884346407

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Come migliorare la scuola e darle nuovo impulso, rivitalizzando la voglia di cambiamento, in un sistema che vive una fase di crisi durissima? Da alcuni anni si parla della necessità di introdurre anche nelle scuole la cultura organizzativa, di ancorare i processi di innovazione a un quadro di maggiore certezza, a strumenti di analisi dei processi e degli esiti più puntuali e precisi. Il recente Sistema Nazionale di Valutazione può rappresentare una grande opportunità per dare impulso a questi processi, purché se ne colga il potenziale innovativo e non se ne faccia un’applicazione burocratica e formale. La messa a regime del nuovo sistema è un’occasione per valorizzare l’autonomia delle scuole, chiamate a confrontare gli esiti dell’autovalutazione con quelli della valutazione esterna per scegliere infine le priorità su cui intervenire con il piano di miglioramento: è la fase più interessante e innovativa che si realizza con l’ingresso della cultura organizzativa nella scuola, rendendola protagonista del governo dei processi ed esaltando la dimensione della sua autonomia. Il volume, frutto di una partnership di ricerca tra INDIRE e alcune Università, presenta i temi legati all’attivazione dei piani di miglioramento delle scuole e al supporto che dall’esterno si può dare per garantirne l’efficacia.

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Copertina di Synergies for Better Learning

Synergies for Better Learning

An International Perspective on Evaluation and Assessment

Autore: OECD (2013)

Editore: OECD Publishing, Paris

Codice ISBN: 9789264190658

Codice ISSN: 22230955 DOI: https://doi.org/10.1787/22230955

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How can assessment and evaluation policies work together more effectively to improve student outcomes in primary and secondary schools? Countries increasingly use a range of techniques for student assessment, teacher appraisal, school evaluation, school leader appraisal and education system evaluation. However, they often face difficulties in implementing evaluation and assessment policies. This may arise as a result of poor policy design, lack of analysis of unintended consequences, little capacity for school agents to put evaluation procedures into practice, lack of an evaluation culture, or deficient use of evaluation results. This report provides an international comparative analysis and policy advice to countries on how evaluation and assessment arrangements can be embedded within a consistent framework to improve the quality, equity and efficiency of school education. It builds upon a major 3-year review of evaluation and assessment policies in 28 countries, the OECD Review on Evaluation and Assessment Frameworks for Improving School Outcomes. As well as analysing strengths and weaknesses of different approaches, the report provides recommendations for improvement including how results should be incorporated into policy and practice.

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Copertina di National testing of pupils in Europe: objectives, organization and use of results

National testing of pupils in Europe

Objectives, organisation and use of results

Autore: Eurydice (2011)

Editore: Eurydice, Brussels

Codice ISBN: 9789292010362 DOI: http://dx.doi.org/10.2797/18294

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This study produced by the Eurydice network gives a detailed picture of the context and organisation of national tests in 30 European countries and the use made of test results in informing education policy and practice and in guiding the school career of pupils. It presents the diverse choices made by European countries regarding the objectives, frequency and scope of national tests and points to important Europe-wide patterns and trends. It also emphasises the need to develop coherent systems of pupil assessment that combine the respective strengths of nation-wide tests and other forms of assessment and aim not only to grade pupils but to help them improve. The efforts of European countries to increase the effectiveness and efficiency of their education systems have led to a growing emphasis on the measuring and monitoring of performance. In the majority of European countries regular national testing has been established relatively recently and it has been expanding rapidly in the current decade. In the school year 2008/09 only the German-speaking community of Belgium, the Czech Republic, Greece, Wales and Liechtenstein do not administer national tests in compulsory education. Several other countries have not yet completed the full implementation of their national test systems. The significance of national tests continues to evolve and in the United Kingdom (England, Wales and Northern Ireland) they are now being assigned a less important role in the overall system of assessment. The study covers compulsory education and the data refers to school year 2008/09. Annexes contain national tables with information on selected parameters of national tests. A glossary is included. Individual sections contain footnotes.

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Copertina di Student Standardised Testing

Student Standardised Testing

Current practices in OECD countries and a literature review

Autore: Allison Morris (2011)

Editore: OECD Publishing, Paris

Codice ISSN: 19939019 DOI: https://doi.org/10.1787/19939019

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This report discusses the most relevant issues concerning student standardised testing in which there are no-stakes for students (“standardised testing”) through a literature review and a review of the trends in standardised testing in OECD countries. Unlike standardised tests in which there are high-stakes for students, no-stakes implies that test results have no impact on the student’s academic career. The same tests, however, may have high stakes for teachers and schools. The report provides an overview of the standardised testing typology in the no-stakes context, including identifying the driving trends behind the gradual increase in standardised testing in OECD countries and the different purposes of standardised tests. Within this framework the report reviews how standardised tests with no-stakes for students are designed, implemented and used across OECD countries. The report also aims to synthesise the relevant empirical research on the impact of standardised testing on teaching and learning and to draw out lessons from the literature on aspects of standardised tests that are more effective in improving student outcomes. Key debates concerning standardised testing are identified throughout and include (among others): 1) selecting the appropriate test purpose; 2) teacher evaluation based on student test results; 3) the impact of publishing standardised test results; and 4) minimising strategic behaviour by teachers and administrators in standardised testing.

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Copertina mancante in Pubblicazioni

Origini e sviluppi della ricerca valutativa

Autori: Benedetto Vertecchi, Gabriella Agrusti e Bruno Losito (2010)

Editore: Franco Angeli, Milano

Codice ISBN: 9788856817010

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È sempre più frequente che chi ha responsabilità in campo educativo (non importa se a livello didattico o di gestione) riconosca l’esigenza di sviluppare procedure adeguate per la valutazione. In una prima fase l’esigenza era soprattutto quella di migliorare le caratteristiche dei giudizi espressi sugli apprendimenti degli allievi, ma negli ultimi decenni l’orizzonte di riferimento si è venuto progressivamente allargando, fino a comprendere l’insieme degli aspetti che identificano l’attività educativa.
Un contributo importante alla crescita di attenzione nei confronti della valutazione è quello fornito dalle organizzazioni internazionali che, fin dalla fine degli anni sessanta, hanno promosso rilevazioni e analisi a carattere comparativo. Se all’origine di tali iniziative (è il caso delle rilevazioni effettuate dall’International Association for the Evaluation of Educational Achievement – Iea) c’era l’intento di contribuire attraverso la comparazione ad accrescere la consapevolezza dei problemi che ciascun sistema scolastico avrebbe dovuto affrontare per il progresso dell’educazione, in un secondo momento (è questa l’impostazione in base alla quale si sono sviluppate le ricerche promosse dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico – Ocse) hanno assunto un crescente rilievo gli aspetti economici e organizzativi del funzionamento dei sistemi scolastici, tanto che ormai i dati delle rilevazioni comparative sono utilizzati, secondo i casi, per sostenere l’esigenza di accrescere gli investimenti o di ridurre la spesa. Quando ciò avviene si è di fronte alla perdita di autonomia della cultura dell’educazione, che si mostra incapace di formulare interpretazioni autonome. Eppure si dovrebbe essere consapevoli della specificità della conoscenza educativa, che deve preoccuparsi non solo di ciò che appare nei tempi brevi (dai livelli degli apprendimenti alle condizioni organizzative), ma soprattutto di ciò che potrà intervenire nei tempi lunghi.

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