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Autore: Anna Maria Poggi (2019)
Editore: il Mulino, Bologna
Codice ISBN: 9788815284433
La parabola del diritto all’istruzione nel nostro Paese è una chiave di lettura assai significativa delle vicende che hanno caratterizzato lo Stato sociale. Poste a cardine della nascita dello Stato unitario, le politiche dell’istruzione riacquisirono centralità dopo le due guerre mondiali, per poi subire, dagli anni Settanta, una netta perdita di importanza, i cui esiti si evidenziano oggi in tutta la loro gravità. Come ha sottolineato Ritter, il tema dello Stato sociale è stato per molto tempo trattato unicamente sotto il profilo della previdenza sociale e della lotta alla povertà e non, invece, come tema chiave della legittimazione dello Stato moderno. In tal modo esso ha assunto le vesti di un potente redistributore e integratore dei redditi più bassi, all’interno del quale le leve prestazionali sono state utilizzate prevalentemente in chiave assistenziale. Il che ha in parte indotto la sua crisi: la mera protezione non collegata a politiche di sviluppo delle potenzialità delle persone, converte, drammaticamente, l’intervento statale in assistenza per l’intero corso della vita. Oggi lo Stato sociale deve ridefinirsi per poter svolgere adeguatamente il proprio ruolo: deve coniugare il volto dello Stato assistenziale con quello dello Stato promozionale, che collega le prestazioni allo sviluppo delle personalità. Perciò, è urgente riportare al centro delle politiche sociali l’istruzione, ridefinendo in termini prescrittivi diritti e doveri dello Stato e diritti e doveri dei cittadini.
Attraverso i dati INVALSI è stato possibile seguire circa mezzo milione di studenti dall’esame di Stato del primo ciclo alla maturità. Vediamo com’è andata.
Autore: Mattia Baglieri (2019)
Editore: Carocci, Roma
Codice ISBN: 9788843098590
Uno dei più raffinati maestri del pensiero contemporaneo, l’economista premio Nobel Amartya Sen, ha dedicato la sua attenzione, sin dalle prime opere, a ricostruire i capisaldi della disciplina economica intesa come “scienza dello statista e del legislatore”. Si tratta di un orizzonte etico prima ancora che politico che affonda le sue radici nei capolavori del padre dell’economia moderna Adam Smith: Teoria dei sentimenti morali e La ricchezza delle nazioni. In una prospettiva teorica che si richiama ai classici del pensiero politico antico e moderno – da Aristotele a John Stuart Mill, da Karl Marx a John Rawls, da Samuel Huntington a Martha Nussbaum, passando per gli indiani Ashoka, Gandhi e Tagore – prende vita la critica di Sen nei confronti dell’attuale concetto di PIL, considerato quale unico indicatore della ricchezza economica. Il libro evidenzia, infatti, come per l’economista indiano la ricchezza sia rappresentata principalmente dall’umanesimo dei valori e dall’impegno dei governi per promuovere benessere e capacità individuali, in un dialogo appassionato che può unire, anziché dividere, le tradizioni culturali del mondo di oggi.
Autore: Patrizia Selleri & Simone Romagnoli (2019)
Editore: Carocci, Roma
Codice ISBN: 9788843095186
Le classi sono ormai talmente diverse fra loro da rendere difficile pensare a strumenti da trasferire direttamente nella pratica quotidiana; il tema della loro gestione richiede quindi un cambio di paradigma poiché, prima di gestirle, vanno costruite socialmente, avendo come obiettivo lo sviluppo, l’apprendimento e il benessere psicosociale di ogni alunno. Altro aspetto importante è la qualità delle interazioni fra insegnanti e alunni, nucleo centrale dell’esperienza scolastica: le classi efficaci sono quelle in cui insegnanti e alunni si percepiscono come parte integrante di un percorso comune. Scegliendo la continuità educativa quale tema conduttore, il libro evidenzia aspetti di cui è importante avere consapevolezza per organizzare al meglio le attività didattiche e prevenire situazioni in cui il lavoro degli insegnanti venga messo in discussione sia sul piano professionale che su quello relazionale. Il volume mostra come gli insegnanti possano realizzare contesti di sviluppo e di apprendimento all’interno dei quali a ogni alunno siano offerte le risorse necessarie per sentirsi parte attiva del progetto educativo che lo riguarda.
I dati INVALSI rendono osservabile un fenomeno piuttosto diffuso che spesso sfugge alle statistiche: la dispersione scolastica implicita.
A cura di: Angela Martini (2019)
Editore: INVALSI, Roma
Dal 2016 l’INVALSI restituisce alle scuole i risultati ottenuti dai loro studenti nelle prove di Italiano e di Matematica non solo in termini di risultati osservati (o grezzi) ma anche in termini di indicatori di valore aggiunto. Qual è la differenza tra queste due diverse modalità di misurare l’efficacia di una istituzione educativa? Possiamo definire l’efficacia (effectiveness) di una istituzione in generale come il grado in cui essa riesce a conseguire i propri obiettivi programmatici. Nel caso della scuola, si distingue tra efficacia interna ed esterna: indicatori di efficacia interna sono, ad esempio, i livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti nelle discipline d’insegnamento o la proporzione di studenti che giunge a completare un ciclo di studi o a conseguire un certo titolo di studio, mentre sono indicatori di efficacia esterna la proporzione dei diplomati che si inserisce nel mercato del lavoro, la coerenza tra occupazione e titolo di studio posseduto, ecc.
Autore: Jaap Scheerens (2018)
Editore: Springer, Dordrecht
Codice ISBN: 9788867564187
Il volume rappresenta una riflessione critica del complesso delle conoscenze prodotte dalla ricerca negli ultimi cinquant’anni sull’efficacia dell’insegnamento, proponendo una bibliografia che comprende oltre 700 pubblicazioni e ricerche internazionali, tra cui un’analisi critica delle più recenti rilevazioni PISA dell’OCSE.
Nel volume l’autore elabora una teoria “snella” della buona educazione scolastica, identificando e spiegando esempi pratici di “inefficacia educativa”, tra cui la carenza di un insegnamento “supportivo” e “attivante”, così come – a livello di istituzione scolastica considerata nel suo complesso – la difficoltà delle scuole di saper rendicontare i propri successi e i risultati formativi. Il libro si concentra anche sull’imprescindibile tema della relazione tra efficacia educativa e miglioramento, in un’ottica capace di tenere insieme l’analisi di sistema e il livello delle singole scuole, sino a scendere via via sempre più nel dettaglio nell’esaminare le buone pratiche di insegnamento.
A cura di: Cristiano Corsini (2018)
Editore: Nuova Cultura, Roma
Codice ISBN: 9788833650098 (print) – 9788833650388 (online)
A oltre sessanta anni dalla sua pubblicazione, Misurazione e valutazione nel processo educativo (1955) di Aldo Visalberghi rappresenta ancora un utile punto di riferimento per leggere criticamente gli approcci emergenti nella valutazione di apprendimenti, scuole e università. Di fronte all’affermarsi di una “cultura della valutazione” che sembra negare il “senso della misura” invocato da Aldo Visalberghi, i richiami alla necessità di un rapporto dialettico tra valutazione e misurazione e a un’oggettività “relativa e critica” conservano intatto il loro valore.
Questo lavoro restituisce una prima raccolta di contributi degli esperti che, il 18 e 19 gennaio 2016, hanno partecipato al Convegno “Misurazione e Valutazione di scuole e università. Inattualità di Aldo Visalberghi”, organizzato presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania. Le relazioni si concentrano sulla rilevanza del testo del 1955 in riferimento a due dinamiche ben presenti, oggi, nel nostro sistema educativo: quella relativa alla rilevazione degli apprendimenti e quella legata alla valutazione di scuole e università.
Autore: Eskja Vero & Edi Puka (2017)
Rivista: Formazione & Insegnamento XV – 1 – 2017
Editore: Pensa MultiMedia s.r.l., Lecce
Codice ISSN: 19734778 (print) – 22797505 (online)
DOI: 107346/-fei-XV-01-17_05
In questo articolo andremo a discutere di come il concetto di motivazione in materia di
istruzione influenzi il processo di apprendimento degli studenti. La mancanza di motivazione in materia di istruzione è in grado di minare il processo del loro apprendimento. Gli studenti sono motivati a accumulare conoscenza, senza incentivi interni (psicologici, emotivi) o esterni (sociali – educativi)? Come costruire una combinazione di fattori motivazionali interni ed esterni, tra docente e studente, per le funzioni di apprendimento in ambito accademico? Tutti gli studenti, compresi gli insegnanti, sono motivati in modi e forme diverse. Per questo motivo, l’ambiente educativo è sempre molto dinamico, poiché ciascuno dei due componenti svolge determinati ruoli. Sotto l’aspetto motivazionale, il ruolo degli insegnanti nel processo educativo consiste nella creazione di un clima e di un atteggiamento positivo che incoraggia l’apprendimento e il successo a lungo termine. Mentre il ruolo degli studenti consiste nella trasformazione qualitativa della conoscenza e nell’essere attivi per aumentare la qualità degli studi accademici. Aumentare la forza collaborativa e comunicativa tra allievo e formatore rappresenta due fattori fondamentali di motivazione per l’apprendimento. Lo studio si baserà su un quadro di familiarità con alcune delle definizioni principali del termine “motivazione all’apprendimento” e con alcune teorie socio-educative e psicologiche, la teoria di Maslow, Herzbergs, McClelland, etc., per cogliere il punto di vista di alcune delle prospettive e competenze educativo-cognitive che realizzano la motivazione degli studenti in ambito accademico.
A cura di: Hongzhi Zhang, Philip Wing Keung Chan, Jane Kenway (2015)
Editore: Routledge, London
Codice ISBN: 9781138785960 (print) – 9781315767505 (online)
DOI: https://doi.org/10.4324/9781315767505
Unlearning and re-inventing the theoretical frameworks of Intercultural and Asian Studies is central to this book as it is to Chen Kuan-Hsing’s evocative Asia as Method; this book’s inspirational source. Chen insists that studies of Asia move beyond their paralysing fixation on the West as either a positive or negative referent and that they develop their own standpoints, reference points and research agendas. Asia as Method in Education Studies, is therefore, a provocative and suggestive exploration of educational ideas imported from the West. Chen’s challenge provokes the writers in this collection to consider the implications of colonial and imperialist forces for education systems, policies and practices as well as for educational research itself. The writers offer examples of what it means to rethink and re-examine education in Asia beyond both the Western imperialist eye and the post-colonial ‘politics of resentment’
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