Sviluppare competenze digitali è un obiettivo didattico fondamentale, ma non tutti i sistemi educativi europei adottano lo stesso quadro teorico di riferimento. Vediamo quali differenze ci sono tra i diversi Paesi attraverso i dati del Rapporto Digital Education at School in Europe.
Il Rapporto Eurydice ci offre una panoramica sullo stato dell’Educazione digitale in Europa attraverso i dati di 43 sistemi educativi. Uno dei focus del documento è dedicato alle differenze nelle competenze digitali nei curricula scolastici dei vari Paesi.
Quasi la metà dei sistemi educativi europei ha scelto di far riferimento a un quadro teorico condiviso, costituito dalla definizione contenuta nelle competenze chiave per l’apprendimento permanente e ripresa dall’European Digital Competence Framework for Citizens – DigComp 2.1, di cui già abbiamo avuto modo di esaminare le caratteristiche in quanto è il documento di riferimento per il nostro sistema educativo.
Paesi con proprie definizioni nazionali
Germania, Croazia, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Slovacca, Svezia, Islanda, Norvegia, Turchia e parte del Regno Unito – Galles e Scozia – utilizzano esclusivamente una propria definizione di competenza digitale.
Questi sistemi educativi, pur avvalendosi soltanto della propria definizione nazionale, fanno comunque riferimento a aree di competenze simili alle 5 contenute nel DigComp:
- Alfabetizzazione su informazioni e dati
- Comunicazione e collaborazione
- Creazione di contenuti digitali
- Sicurezza
- Risoluzione dei problemi
Nei vari documenti nazionali però queste sono formulate in maniera differente e con termini diversi; in alcuni casi sono state aggiunte altre aree.
I quadri teorici che si distaccano maggiormente dal modello del DigComp li ritroviamo in:
- Paesi Bassi – il curriculum digitale è composto da quattro aree: competenza di base nelle TIC, competenze informatiche, consapevolezza mediatica e computational thinking. Rispetto al DigComp, viene data molta più attenzione a questi ultimi due aspetti
- Portogallo – la definizione di competenza digitale contenuta nell’InCoDe 2030 include la include le nozioni di alfabetizzazione digitale e di produzione di nuove conoscenze attraverso la ricerca. Diversamente dal DigComp sono assenti i concetti di sicurezza, benessere digitale e diritti di proprietà intellettuale. Questi tuttavia sono inclusi nei curricula scolastici tra le competenze essenziali e di educazione alla cittadinanza
- Serbia – la definizione nazionale pone l’accento sull’uso pedagogico della tecnologia, al fine di garantirne un uso ponderato, flessibile e sicuro. La competenza digitale si riferisce all’insieme di conoscenze, competenze, attitudini, abilità e strategie necessarie per un uso efficace delle TIC e dei media digitali.
Paesi con un doppio quadro di riferimento…
Estonia, Francia, Cipro, Lituania, Malta, Austria, Albania e Serbia hanno scelto di tenere conto sia della definizione europea sia di una nazionale.
Tra questi otto Paesi Francia e Austria si distinguono in quanto hanno comunque basato le loro linee guida sulla definizione europea e sul DigComp.
In Francia fino al 2015 si è fatto riferimento al quadro europeo, adesso è in vigore una nuova definizione che si basa su due aspetti: la competenza digitale viene vista come una lingua, composta da linguaggi di programmazione e algoritmi, e come uno strumento, per la ricerca e l’accesso alle informazioni e per produrre contenuti digitali.
In Austria la definizione è basata sulla cornice teorica del DigComp, che si riflette nel digitale Grundbildung. Questo documento nazionale per l’istruzione digitale di base prevede l’alfabetizzazione digitale, l’alfabetizzazione mediatica e l’alfabetizzazione politica.
…e Paesi che non hanno (ancora) una cornice teorica
Nella varietà dei regolamenti nazionali europei troviamo inoltre due nazioni con definizioni di competenza digitale in lavorazione.
La Danimarca attualmente sta valutando in che modo insegnare la comprensione tecnologica come materia autonoma e come integrarla con le altre discipline.
In Ungheria invece si fa riferimento a linee guida basate sulla definizione europea del 2006. Il sistema educativo nazionale ha annunciato una revisione della definizione di competenza digitale, ma le nuove indicazioni sono ancora in via di sviluppo.
Il Rapporto Eurydice ci restituisce quindi una visione d’insieme abbastanza eterogenea, ma comunque fondata su una definizione comune. Anche chi non aderisce integralmente o esclusivamente al DigComp mostra comunque di tenerne conto.
Questo è importante perché convergere sulle stesse competenze di base, consente uno scambio proficuo di dati e pratiche educative e, come ben sappiamo, il confronto permette sempre di migliorare.
Approfondimenti
- L’educazione digitale a Scuola
- Esistono Paesi in Europa che valutano le competenze digitali?
- Le competenze digitali e informative nell’Indagine IEA ICILS
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