Competenza e consapevolezza per la transizione digitale

Uno dei numerosi interventi che hanno animato il nono Seminario I dati del e per il sistema educativo: strumenti per la ricerca e la didattica ha avuto come focus un recente libro del Presidente Roberto Ricci, Le competenze digitali nella scuola. Un ponte tra passato e futuro.
È un tema intorno al quale si concentrano aspettative ma anche perplessità e resistenze al cambiamento e sul quale è perciò importante promuovere e incoraggiare un dibattito costruttivo.

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Le sfide molto complesse con le quali si confrontano i sistemi scolastici e formativi richiedono una riflessione educativa e pedagogica complessiva, alla cui costruzione partecipino tutti gli attori sociali e ogni singolo cittadino. È questa una condizione importante per far sì che il progresso connesso alla digitazione sia non solo trasformazione ma reale cambiamento.

La scuola è quindi il luogo elettivo in cui l’innovazione prende forma, perché è a scuola che si formano le competenze fondamentali necessarie a fare della transizione digitale una risorsa condivisa e inclusiva.

La digitalizzazione è quindi un’occasione da cogliere, un’opportunità rispetto alla quale, afferma il Presidente dell’INVALSI,

io credo non ci siano ragioni di grande preoccupazione, se non la preoccupazione professionale di serietà di saperlo fare. Ma su questo la scuola ci darà un’ulteriore conferma del suo grande valore.

La digitalizzazione richiede e sollecita però competenze di elevato livello, una delle quali è senza dubbio lo sviluppo del pensiero critico, che passa attraverso una capacità di leggere in profondità e di dibattere su ciò che si legge e su ciò di cui si parla, di usare in modo costruttivo competenze fondamentali nella quotidianità di ciascuno.

È quanto affermano del resto i documenti europei. Questi, oltre a sottolineare il valore della scuola, insistono anche su un altro elemento che forse opportuno ribadire:

la dimensione etica della transizione digitale. Come possiamo immaginare di chiedere ai nostri ragazzi riflessioni di questo tipo – che sono poi quelle che ci fanno cittadine e cittadini – se non abbiamo sviluppato queste competenze fondamentali?

Un uso consapevole delle risorse – di quelle digitali come di quelle non tecnologiche – ci richiede la capacità di riflettere profondamente su informazioni, fatti ed eventi per essere in grado di rapportarci a questi in modo cooperativo e innovativo. E chi più della scuola può insegnarci questo?

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