Gli strumenti di libertà per i giovani: scuola ed educazione

Si è svolto a Camogli il primo incontro del Forum Education, una tavola rotonda sul tema dell’educazione. L’evento è stato un’occasione di confronto sullo stato della nostra scuola, partendo dai dati INVALSI e OCSE.
I risultati di questo primo appuntamento sono raccolti in un documento di sintesi, che sarà la base per un dibattito più ampio e partecipato sul nostro sistema educativo.

Gli strumenti di libertà per i giovani: scuola ed educazione

Su invito degli organizzatori del Festival della Comunicazione, l’1 e il 2 febbraio si sono riuniti a Camogli politici, manager, economisti, ricercatori e addetti ai lavori del mondo della scuola.

Ognuno ha portato il proprio contributo di esperienza e di idee per ragionare sull’attuale stato dell’educazione in Italia e sugli sviluppi futuri.

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Il servizio del TGR RAI sull’evento

Il documento di sintesi realizzato dai partecipanti al Forum Education di Camogli si intitola Scuola ed educazione: gli strumenti della libertà. Non è stato stilato per essere un punto di arrivo, ma per segnare l’inizio di un dibattito tra governi e cittadini.

Il confronto servirà per affrontare al meglio le sfide in tema di giustizia sociale, cambiamenti demografici e climatici, migrazioni.

Fabrizio Barca, coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, ha ben riassunto in un’intervista cos’è stato il Forum Education e cosa vuole diventare.

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L’intervista a Fabrizio Barca, coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, durante il Forum Education

Ma vediamo più nel dettaglio, attraverso i contributi di coloro che hanno preso parte al dibattito, l’analisi dei problemi e le soluzioni proposte.

I dati INVALSI per comprendere l’equità della scuola

Oltre alle esperienze professionali e umane dei relatori, il punto di partenza del confronto sono stati i dati INVALSI, in particolare quelli sulla dispersione implicita.

Roberto Ricci, dirigente di ricerca INVALSI, ha illustrato il delicato problema dei diplomati che hanno competenze da licenza media: dispersi impliciti che senza i dati delle rilevazioni nazionali resterebbero difficilmente individuabili.

I risultati INVALSI possono infatti guidare i decisori politici nell’affrontare le problematiche della scuola. In quest’ottica i dati sono uno straordinario strumento di equità perché permettono di prefigurare interventi su misura in risposta alle diverse problematiche: divari territoriali, differenze di genere, inclusione, dispersione scolastica, ecc.

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L’intervista a Roberto Ricci, dirigente di ricerca INVALSI, al Forum Education

Riformare la scuola, agendo anche sulla società

Dopo aver analizzato i punti di debolezza e le risorse del sistema scolastico, il discorso è proseguito con la condivisione di proposte e idee per ripensare l’offerta formativa italiana.

Andrea Morniroli, referente della Cooperativa Dedalus di Napoli, ritiene ad esempio che ci sia la necessità di politiche organiche in cui la scuola, il luogo in cui acquisire le competenze trasversali, sia al centro di investimenti volti a valorizzare le buone pratiche educative. Allo stesso tempo è però necessario investire sui territori, per supportare la crescita della scuola insieme al suo contesto.

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L’intervista a Andrea Morniroli, referente della cooperativa Dedalus di Napoli, al Forum Education

Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio3, è dell’avviso che un altro importante intervento vada effettuato per mitigare la sfiducia dei giovani nei confronti della scuola, percepita da questi come di scarsa utilità per la costruzione del proprio futuro. La scuola non va colpevolizzata o abbandonata a se stessa, ma aiutata da tutti i cittadini per il suo valore sociale.

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L’intervista a Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio3, al Forum Education

Anche l’ex magistrato Gherardo Colombo è dell’avviso che la scuola vada riformata per esprimere appieno il principio fondamentale della Costituzione, cioè la dignità di ogni persona. La nostra società deve essere basata sull’inclusione e la scuola deve riuscire a prevedere un percorso educativo il più possibile individualizzato.

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L’intervista a Gherardo Colombo, ex magistrato, al Forum Education

I principi del Forum Education

Come abbiamo già ricordato, la tavola rotonda è solo l’inizio di un dibattito più ampio. Per questo sono stati definiti dei principi che dovranno guidare il confronto con la società:

La scuola è luogo di istruzione ed educazione, impegnata a fornire gli strumenti della libertà sostanziale, ossia la capacità di fare le cose alle quali a ragione si assegna un valore: la capacità di lavorare, confrontarsi, partecipare, godere e conservare l’ecosistema, occuparsi degli altri, usare la tecnologia, acquisire le competenze per il futuro, realizzare i principi costituzionali.

Studentesse e studenti vanno accompagnati a maturare la consapevolezza degli usi della trasformazione digitale che potenziano o deprimono la libertà loro e di tutti noi e di coglierne le opportunità; solo così potranno recuperare il senso del proprio potere. Questa consapevolezza non è ovvia e non è data. L’educazione e la formazione dell’intelligenza naturale nella età dell’intelligenza artificiale devono perciò diventare oggetto di ricerca, sperimentazione e invenzione.

Occorre prepararsi al confronto dialogico e al pensiero logico e critico, rendendo sistematici metodi di insegnamento basati sulla cooperazione e la ricerca in comune, e tenendo conto degli stili di apprendimento propri di ciascuna generazione, adattando ad essi forme e metodi di insegnamento. E orientare a tali obiettivi il reclutamento massiccio degli insegnanti che sta partendo.

Occorre sviluppare un’adeguata educazione finanziaria come consapevolezza ad autodeterminarsi, a comprendere le scelte economiche compiute da chi ci governa e a partecipare alla creazione della propria autonomia economica fin dalla più giovane età.

Sono stati poi definiti i passi successivi da attuare:

Riconoscere e valorizzare le buone pratiche educative già esistenti, specie in aree di frontiera e di sperimentazione, dove insegnanti, famiglie, studenti, dirigenti, generano discontinuità e trasformazioni, al momento isolate e rilevanti solo per i contesti specifici.

Tradurre le buone pratiche in politiche sostenendo le comunità educanti, attraverso l’alleanza e la condivisione di risorse e competenze fra scuole, privati e organizzazioni di cittadinanza attiva.

Valutare e dibattere l’impatto di queste pratiche e politiche sulle grandi missioni di sviluppo in linea con l’obiettivo 4 dell’agenda 2030 dell’ONU: garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti.


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