STEM e differenze di genere. Un divario da abbattere

L’importanza delle materie di studio scientifiche e tecnologiche che ricadono sotto l’acronimo STEM è ampiamente riconosciuta nell’istruzione scolastica e per il futuro professionale dei nostri giovani. Favorirne la padronanza nel percorso formativo è perciò un elemento fondamentale per l’innovazione sociale, la prosperità economica e l’esercizio pieno di una cittadinanza attiva. Tuttavia, si tratta di un patrimonio di competenze che non è equamente distribuito tra gli studenti, con una disparità di genere a svantaggio delle femmine. Cerchiamo di comprendere perché ciò accade.

Il divario di genere nelle discipline STEM – sigla per Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica – è un fenomeno piuttosto diffuso sul quale ci si interroga a vari livelli, in Italia come in molti altri Paesi.

I dati mostrano infatti

come le donne scelgano in proporzione decisamente minore degli uomini le discipline STEM: ogni 1.000 donne di 20-29 anni, 14,3 si laureano in discipline STEM, contro 21,0 uomini ogni 1.000. Viceversa, nelle discipline non STEM, 76,8 donne ogni mille conseguono un titolo terziario contro 40,9 uomini ogni mille.

Ma quali sono i fattori generali che sostengono questo divario? Quali possono essere le ragioni per cui le ragazze che accedono ai percorsi scientifici sono in numero inferiore rispetto ai ragazzi, indipendentemente dai risultati scolastici conseguiti in questo ambito?  

Perché la disparità

I fattori che influiscono sui divari sono diversi e possiamo ricondurli a tre categorie: socioeconomici, culturali e offerta formativa. Il loro peso sulle disparità è diverso sul territorio nazionale e vede le femmine maggiormente presenti in percorsi formativi legati alle discipline STEM nelle regioni del Nord rispetto a quelle del Sud.

Il dato territoriale si collega ad altre cause. Tra queste occupano una posizione importante gli stereotipi di genere, la cui persistenza è legata al fatto stesso che si acquisiscono in modo involontario nel quotidiano sotto forma di convinzioni di senso comune. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza sottolinea infatti che

le disuguaglianze di genere hanno radici profonde, che riguardano il contesto familiare e della formazione prima ancora che quello lavorativo […] sono poche le donne iscritte alle materie STEM […] nonostante ci siano più donne laureate che uomini

I condizionamenti sociali – come è noto – agiscono sulla persona già dall’infanzia. Tra questi e i risultati delle ragazze nelle discipline STEM si crea così un circuito vizioso: a una minore fiducia delle ragazze in questo settore corrispondono sia un minore rendimento nelle discipline scientifiche sia una loro minore scelta di queste.

Percentuale di laureati nel 2019 per genere e gruppo disciplinare (2019). FONTE: Elaborazione Openpolis – Con i Bambini su dati AlmaLaurea

A ciò si collega una seconda causa che sostiene la disparità: la numerosità ridotta di donne presenti nei percorsi educativi affini alle STEM porta a una presenza molto debole di modelli di riferimento femminili che possano incoraggiare le giovani a compiere scelte in questa direzione.

Un terzo fattore che incide sull’importanza attribuita alle materie STEM e sull’accesso a questa da parte delle giovani è l’ambiente scolastico, con la sua capacità di essere inclusivo e stimolante con l’uso di modalità didattiche che favoriscono l’acquisizione di competenze fondamentali per il presente e per il futuro lavorativo. Ciò richiede di valorizzare l’attitudine al pensiero logico e computazionale attraverso la risoluzione di problemi con diversi livelli di complessità.

Sono obiettivi alti il cui conseguimento è reso più agevole dall’uso di approcci laboratoriali  e cooperativi, che per la loro flessibilità permettono un dialogo stimolate e costruttivo tra discipline di vari settori.

Qualche riflessione

Come abbiamo visto, uno dei settori della formazione in cui investire energie per raggiungere una parità di genere che le indagini nazionali e internazionali sugli apprendimenti mostrano ancora lontana è quello del divario tra maschi e femmine nelle discipline STEM.

È una disparità sulla quale è quanto mai importante interrogarsi, poiché la carenza di formazione sugli strumenti e sulle tecnologie che si riscontra a partire dalla scuola non si esaurisce tra le sue mura, ma si propaga e si accresce con il proseguire dei livelli di formazione e si riverbera inevitabilmente sulle scelte professionali, con ricadute collettive sociali ed economiche ampie, delle quali vi è sempre maggiore consapevolezza.  

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