A pochi giorni dall’avvio delle Rilevazioni nazionali 2022, Alessia Mattei, Responsabile dell’Area Prove nazionali, ci propone il suo punto di vista sulle sfide all’orizzonte e su quelle già superate dalle Prove INVALSI. Nell’intervista condotta da Savina Cellamare, Ricercatrice INVALSI e penna di INVALSIopen, si racconta la risposta delle scuole e degli studenti, che ogni anno danno grande prova di impegno, responsabilità e collaborazione.
Il Presidente Mattarella nel suo recente discorso di insediamento ha richiamato a quello che è l’impegno della Scuola e all’esigenza di avere una Scuola impegnata ad assicurare parità di condizioni e di opportunità agli studenti. Qual è il ruolo delle Prove INVALSI in questo contesto?
Sono tanti gli ambiti di applicazione nella prospettiva della garanzia di pari condizioni e opportunità agli studenti, ma il punto principale è che queste si costruiscono sulla base di uno scenario chiaro.
Le Prove standardizzate su larga scala ci permettono di conoscere le competenze a livello di apprendimento dei nostri studenti e questo ha conseguenti ricadute su scelte didattiche, su investimenti e sulla possibilità di dare a tutti le stesse opportunità, come auspicava il presidente della Repubblica. Per avere un sistema equo è assolutamente indispensabile il confronto: questo è il contributo che danno le Prove nazionali e quindi l’INVALSI.
Provando a tracciare un bilancio degli ultimi anni, qual è stato il percorso delle Prove INVALSI, quali sono i cambiamenti che sono stati abbracciati?
Il passaggio per la Scuola secondaria di primo e secondo grado a un mezzo diverso da quello cartaceo, ossia al Computer Based Testing, è stata una vera e propria rivoluzione. Cambiando lo strumento sono cambiate le Prove e questo ha portato a scelte di tipo metodologico, psicometrico, tecnologico, tecnico-specifico che ne hanno mutato il volto.
La risposta delle scuole è stata sorprendente: hanno dimostrato la capacità di adeguarsi in tempi brevissimi, di fornirsi di strumentazione tecnica e tecnologica adeguata e tutto questo ha dato una forte spinta all’informatizzazione. Sono stati affrontati e risolti tutti gli eventuali problemi lato hardware e di connettività, perché tutte le nostre Prove sono online e i dati vengono registrati in tempo reale.
Un altro tassello importante è stata l’introduzione della correzione centralizzata, che ha permesso di non gravare più sulla Scuola e sull’insegnante per la correzione delle domande aperte.
Si può dire, quindi, che in questi anni abbiamo toccato con mano la vitalità del sistema scuola, la disponibilità e la capacità di recepire velocemente i cambiamenti?
Sì, assolutamente sì. Abbiamo visto sempre un grande impegno da parte delle scuole; anche l’anno scorso, in piena emergenza sanitaria, la risposta è stata eccezionale.
Quali sono le principali sfide che attendono l’INVALSI nel 2022?
Ogni anno sono milioni gli studenti coinvolti nelle rilevazioni nazionali e tantissimi sono gli interlocutori (scuole, referenti regionali, osservatori, genitori etc.) che devono convergere all’interno di questo processo.
Si tratta di assicurare a tutti gli studenti di ogni grado scolastico l’opportunità di svolgere quattro prove che devono garantire uno standard elevatissimo di costruzione e di impianto metodologico. Poi ci sono l’elaborazione dei dati e l’infrastruttura tecnologica e logistica che sono altrettanto complesse.
Tutto questo rappresenta una grande sfida, perché non possiamo dimenticarci di nessuno.