Patti educativi di comunità: una Scuola per il territorio

La compartecipazione di soggetti pubblici e privati al progetto educativo dei cittadini è uno strumento riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione per promuovere e rafforzare l’alleanza educativa, civile e sociale tra la Scuola e le comunità educanti territoriali.

patti educativi di comunità

La comunità educante per essere tale deve essere radicata in un territorio circoscritto, dove poter fomentare quegli elementi di appartenenza identitaria e spirito di comunità, legandoli all’apprendimento formalizzato, a quello informale e non formale ed alla cura dei beni comuni.

Marco Rossi Doria – Perché soffriamo ancora di povertà educativa

Con il riconoscimento ufficiale da parte del Ministero dell’Istruzione dei cosiddetti Patti educativi di comunità si segna un ulteriore passo in avanti verso un modello educativo delle persone e dei cittadini orientato alla cooperazione.

La Scuola, in quanto bene di comunità, rimane sempre il referente principale del mandato che la Costituzione le ha assegnato. Tuttavia, non è lasciata sola nella sua responsabilità educativa ma è supportata da realtà pubbliche e private, oltre che per mezzo del patto di corresponsabilità educativa su cui si fonda l’alleanza Scuola – Famiglia.

Il cosiddetto Piano Scuola 2020-2021 ha previsto, dunque, che i Patti educativi di comunità siano tra gli strumenti a disposizione per promuovere e rafforzare l’alleanza educativa, civile e sociale tra Scuola e comunità educante, in considerazione della complessa situazione causata dalla pandemia COVID-19.

Per la più ampia realizzazione del servizio scolastico nelle condizioni del presente scenario, gli Enti locali, le istituzioni pubbliche e private variamente operanti sul territorio, le realtà del Terzo settore e le scuole possono sottoscrivere specifici accordi, quali “Patti educativi di comunità”, ferma restando la disponibilità di adeguate risorse finanziarie.

Piano Scuola 2020-2021

Patti educativi di comunità: cosa sono?

In sintesi, i Patti educativi di comunità sono accordi stipulati tra le scuole e altri soggetti pubblici e privati per definire gli aspetti realizzativi di progetti didattici e pedagogici legati anche a specificità e a opportunità territoriali.

È un’occasione di pluralità messa al servizio della Scuola, non solo per rispondere ai bisogni emergenziali del momento, ma per agire verticalmente su altre priorità come la povertà educativa, l’abbandono scolastico, la carenza di competenze digitali nelle scuole.  

Il Piano Scuola 2020-2021 del Ministero indica tra le finalità di questi accordi:

  • favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, per svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali
  • sostenere le autonomie scolastiche, tenuto conto delle diverse condizioni e criticità di ciascuna, nella costruzione delle collaborazioni con i diversi attori territoriali che possono concorrere all’arricchimento dell’offerta educativa, individuando finalità, ruoli e compiti di ciascuno sulla base delle risorse disponibili

Il Rapporto pone al suo centro il tema di una “autonomia responsabile”, intesa come leva per poter aprire la scuola al territorio, estendendo a tutto il Paese le tante esperienze già presenti nelle diverse realtà territoriali. I “Patti educativi di comunità”, già sperimentati con successo in molte realtà territoriali, possono diventare uno degli strumenti chiave in tale direzione.

Comitato di esperti SCUOLA ED EMERGENZA COVID-19 – Rapporto finale 13 luglio 2020

Come istituire un Patto educativo di comunità 

Agli Enti locali è affidato il compito di promuovere i Patti educativi di comunità attraverso l’organizzazione di apposite Conferenze dei servizi, con il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, per far emergere i bisogni espressi dalle scuole e valutare le proposte di cooperazione di istituzioni educative e culturali e le modalità di realizzazione di interventi e soluzioni.

Quindi la prima mossa spetta all’amministrazione interessata, ad esempio un comune o anche enti locali più circoscritti:

varare un Regolamento sulla base del quale le parti interessate possono presentare la propria proposta di collaborazione e procedere alla coprogettazione con la partecipazione delle scuole interessate.

Patti educativi di comunità: gli esempi

Sono già moltissimi le amministrazioni che hanno avviato questo percorso di educazione diffusa.

A titolo di esempio ci si riferisce:

  • ai Patti stipulati nella città di Torino
  • ai progetti avviati a Napoli da Save The Children con l’impresa sociale Con i bambini e altri soggetti
  • alla Regione Emilia-Romagna, tra le prime regioni a muoversi per definire linee guida comuni a proposito dei patti educativi di comunità per una sperimentazione di questo strumento
  • ad altre esperienze espresse da territori delimitati come quella della Comunità educante diffusa del Municipio VII a Roma.

Costruire la Scuola del futuro

La Scuola del futuro riparte dunque dal territorio e dalla cooperazione con i soggetti impegnati nello sviluppo della comunità.

L’obiettivo immediato è rispondere all’emergenza pandemica.

Tuttavia, nel lungo periodo, i Patti educativi possono contribuire a costruire un ambiente in cui la Scuola è sempre più al centro della vita comunitaria, in grado di formare cittadini consapevoli e ridurre le disuguaglianze territoriali.

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