INVALSI diventa open data

Da quest’anno i dati prodotti dall’INVALSI diventano open data. Sarà quindi possibile accedere e scaricare i dati territoriali censuari e campionari in modo agevole, senza dover seguire particolari procedure, purché si rispettino alcuni principi fondamentali legati a questa modalità di fruizione. Ma cosa sono gli open data e quali sono le informazioni che l’INVALSI ha messo a disposizione?

INVALSIdiventaOpendata

La conoscenza attraverso i dati è aperta a tutti e chiunque deve poter accedere, utilizzare, modificare tali conoscenze e condividerle con il resto della comunità. 

I dati statistici infatti andrebbero trattati come bene comune; devono essere cioè disponibili per la consultazione da parte del cittadino e da chiunque è interessato ad approfondire tematiche di una determinata organizzazione attraverso l’utilizzo delle informazioni disponibili.

Sono numerose le realtà che offrono dati aperti, si pensi ad esempio all’ISTAT che si occupa da anni dei censimenti della popolazione e di molteplici servizi oppure allo stesso Governo che, nel 2011, ha messo online il portale dati.gov.it che contiene informazioni aperte rilasciate dalle pubbliche amministrazioni.

A partire da quest’anno anche l’INVALSI ha adottato questa pratica di diffusione dei dati e ha reso accessibili a chiunque i dati raccolti durante le Rilevazioni nazionali sia censuarie sia campionare.

Che cosa sono gli open data

Partiamo da una definizione. Secondo il Progetto Open Definition:

Un dato è aperto se chiunque può liberamente accedere, utilizzare, modificare e condividere i dati per qualsiasi scopo con il solo limite di citare la fonte e di mantenere l’accesso libero ai dati.

Gli open data permettono quindi di consultare liberamente le informazioni raccolte da una specifica organizzazione e di accedervi senza dover avanzare particolari richieste che potrebbero allungare i tempi per la loro consultazione e senza limitazioni di copyright, brevetti o altro. Sono disponibili, accessibili e gratuiti per tutti, purché si segua il requisito di attribuire correttamente la fonte dalla quale sono stati ripresi.

Il concetto di open data si richiama alla più ampia disciplina dell’open government; questa richiede alla pubblica amministrazione di essere aperta ai cittadini attraverso principi di trasparenza, rispetto al proprio operato e coinvolgimento diretto al processo decisionale.

Secondo l’Open Knowledge Foundation e la Transparency International Georgia i dati statistici, per essere considerati open, devono seguire necessariamente determinati requisiti che riportiamo nell’immagine sottostante.

Principi open data
I Principi degli open data

Le Licenze Creative Commons

Tutti i lavori che contengono dati aperti devono riportare al loro interno una licenza che indichi i termini di utilizzo, di ridistribuzione e di modifica. La possibilità di attribuire una particolare licenza permette a chi vuole utilizzare le informazioni contenute all’interno di una visualizzazione grafica o di un dataset aperto di sapere cosa può e non può fare.

Ciascuna licenza aperta deve indicare le libertà concesse dall’autore per la propria opera e le condizioni di utilizzo dell’opera stessa. Queste licenze vengono solitamente chiamate Creative Commons (CC) e sono accompagnate da uno o più simboli che ne consentono il riconoscimento immediato e permettono di stabilire, per esempio, se è possibile utilizzare l’opera per fini commerciali oppure se è consentita solo la distribuzione senza alcuna modifica.

Le Licenze Creative Commons – via Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0

Anche il tipo di formato con il quale vengono diffusi i dati determina la maggiore o minore accessibilità. Tim Berners-Lee, fondatore del World Wide Web (WWW) ha realizzato un modello di catalogazione che classifica i formati in base alle loro caratteristiche su una scala di valori a cinque stelle nella quale un dato può considerarsi aperto se ha almeno tre stelle.

Gli open data di INVALSI

Tutti i dati messi a disposizione dall’INVALSI si possono considerare aperti poiché vengono distribuiti non solo con il formato .xls, ma anche con il .csv che rientra quindi nella scala di tre stelle di Tim Berners-Lee. Sono rilasciati sotto licenza Creative Commons (CC BY 4.0 IT): è possibile infatti riprodurre, distribuire, trasmettere e adattare liberamente dati e analisi dell’INVALSI, anche a scopi commerciali, a condizione che venga correttamente citata la fonte.

All’interno della pagina dedicata del sito istituzionale dell’INVALSI è possibile scaricare i dataset analitici delle indagini censuarie con diversi dettagli territoriali. Attualmente sono infatti disponibili i tracciati e il dataset completi di popolazione a livello provinciale, ottenuti attraverso le rilevazioni censuarie che annualmente l’INVALSI conduce.

I dati provinciali resi disponibili dall’istituto INVALSI sono rilasciati con Licenza Creative Commons (CC BY 4.0 IT)

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