La capacità di promuovere e sostenere le cosiddette eccellenze, cioè gli studenti che raggiungono ottimi risultati, è uno degli elementi che ci permettono di valutare l’equità di un sistema formativo. Vediamo i dati dei top performer delle Rilevazioni nazionali.
Sono stati da poco presentati al pubblico i Risultati delle Prove nazionali che si sono svolte quest’anno. Nel Rapporto INVALSI 2022 è presente anche un focus sugli allievi eccellenti, cioè gli alunni che raggiungono almeno il livello 4 in Italiano e in Matematica e il livello B2 in entrambe le Prove di Inglese.
Il numero di alunni eccellenti è uno degli indicatori dell’equità dei sistemi scolastici. Quello dei top performer è un aspetto legato al tema della fragilità scolastica, anche se questi due aspetti non sono necessariamente complementari.
I top performer nelle Prove nazionali
Tendenzialmente, nel nostro Paese, dove si riscontrano maggiori situazioni di fragilità, vi è anche una minore capacità dei sistemi scolastici territoriali di sostenere le eccellenze.
Le regioni italiane che hanno meno studenti fragili sono anche quelle con la quota più elevata di studenti eccellenti.
Gli allievi eccellenti in Italia sono il 13,5%. A livello regionale il numero degli studenti che ottengono ottimi risultati varia da regione e regione e si va dal valore più alto della Valle d’Aosta, dove il 25,9% dei ragazzi sono eccellenti, alla percentuale più bassa di Campania e Calabria, dove il 5,2% degli allievi ha un punteggio da top performer.
In generale nel Settentrione si riscontra un numero di alunni eccellenti superiore rispetto alle regioni del Meridione e alle regioni insulari.
Confrontando i Risultati 2022 con le precedenti Rilevazioni del 2021 e del 2019 possiamo notare che
si ferma il calo delle eccellenze dovuto agli effetti della pandemia e si comincia a intravedere una ripresa in alcuni territori.
Il divario territoriale tra le regioni del Nord e alcune del Mezzogiorno resta comunque elevato.
Il rapporto tra eccellenze e contesto di provenienza
Preso come dato a sé stante, il numero degli alunni eccellenti potrebbe sembrare soltanto un indicatore della capacità di un sistema educativo di formare cittadini preparati e competenti.
Per poter meglio comprendere l’importanza del dato sulle eccellenze in termini di equità del sistema scolastico è però necessario valutare la capacità di quest’ultimo di garantire a ciascun alunno la possibilità di raggiungere un punteggio eccellente.
Analizzando i risultati dei top performer in relazione al background socio-economico culturale degli studenti italiani notiamo che il dato sulle eccellenze è strettamente correlato all’indicatore ESCS.
L’Economic, Social and Cultural Status viene calcolato dall’INVALSI sulla base delle risposte al questionario studente e dei dati di contesto inviati dalle segreterie e integra tre variabili: il grado d’istruzione dei genitori, la loro professione e le risorse educative e culturali di cui l’alunno può fruire a casa.
Anche considerando solo i dati relativi al 2022 appare evidente che gli allievi eccellenti sono presenti con una percentuale più che doppia tra i ragazzi provenienti da famiglie più avvantaggiate rispetto a quelle meno favorite.
Ciò indica che il nostro sistema scolastico non è ancora abbastanza equo da permettere il raggiungimento di risultati eccellenti ai ragazzi indipendentemente dal contesto di provenienza.
I dati INVALSI servono quindi non solo a comprendere meglio gli esiti di apprendimento degli studenti italiani, ma ci mostrano appunto l’andamento del livello di equità della nostra Scuola nel tempo.
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