L’Area 3 – Valutazione delle scuole dell’Istituto INVALSI supporta il Sistema Nazionale di Valutazione nelle attività relative all’Autovalutazione e alla Valutazione esterna. In questa intervista condotta da Savina Cellamare, la Responsabile Michela Freddano racconta le attività dell’Area e l’importanza della valutazione in ambito educativo, tracciando il quadro normativo e teorico di riferimento e raccontando gli strumenti utilizzati, la loro evoluzione e le prossime imminenti attività.
Grazie innanzitutto per aver accettato il nostro invito. L’Area dell’INVALSI di cui è responsabile è legata al Sistema Nazionale di Valutazione. Quali sono le funzioni principali?
Le nostre attività si concentrano su due filoni principali: l’Autovalutazione e la Valutazione esterna delle scuole. Nell’ambito della Valutazione esterna, ci occupiamo di selezionare e formare gli esperti interni ed esterni alla scuola che andranno a costituire, insieme ai dirigenti tecnici, i nuclei di valutazione esterna. Inoltre diamo supporto ai lavori della Conferenza per il coordinamento funzionale del SNV.
Queste attività, a seguito delle ultime decisioni assunte dalla Conferenza per il coordinamento funzionale del SNV, sono state sospese a seguito della pandemia e ciò ha determinato che il nostro impegno si sia concentrato soprattutto sullo sviluppo tecnologico di una nuova piattaforma per la gestione delle visite di valutazione esterna. Un lavoro piuttosto impegnativo, attualmente in fase di completamento, che ci ha portato a costruire un sistema integrato che abbraccia entrambi i nostri filoni di attività, collegando la Valutazione esterna e l’Autovalutazione.
Quali sono invece le attività legate all’Autovalutazione?
Il processo di Autovalutazione, che si concretizza con l’elaborazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV), rappresenta la prima fase del procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche ed è sotto la responsabilità del Ministero dell’Istruzione. Il nostro compito come Area 3 dell’INVALSI è quello di curare il quadro di riferimento teorico del RAV e di sottoporne i criteri a revisione e adeguamenti, operazioni possibili grazie a un lavoro di ricerca basato sull’elaborazione di dati che provengono dalle scuole e sull’ascolto degli stakeholder.
Tra le nostre attività ci sono, inoltre, il supporto per la messa a sistema del RAV dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (RAV CPIA) prevista nell’a.s. 2022/23 e l’avvio della messa a sistema graduale del RAV dei Centri di Formazione Professionali per quanto riguarda il segmento relativo all’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione professionale (RAV IeFP).
Perché è importante facilitare i processi autovalutativi delle scuole?
È un lavoro fondamentale perché tutto si gioca nella triangolazione di più punti di vista: quelli del ricercatore, del committente, del decisore politico e – non ultimo – quello delle scuole.
Questo gioco di armonizzazione tra le diverse esigenze e necessità non è sempre semplice e richiede anche un’importante attività di ricerca, oltre a un rigore metodologico e scientifico che va assolutamente garantito in questo tipo di processi.
Con i Rapporti di Autovalutazione le Scuole sono chiamate a individuare i propri punti di forza e di debolezza. In che modo queste attività sono percepite dalle Scuole?
Su questo punto va fatta una piccola premessa: l’interesse da parte delle scuole per l’Autovalutazione storicamente nasce prima del 2013, con un’adesione su base volontaria, grazie all’attività di reti e dirigenti scolastici lungimiranti.
Poi ci sono le sperimentazioni a cura dell’INVALSI finalizzate alla messa a punto del quadro teorico e della struttura del Rapporto di autovalutazione.
Con il D.P.R. n.80 del 2013 la prima fase del Sistema Nazionale Valutazione diventa obbligatoria e, dal 2015, tutte le scuole italiane statali e paritarie, di primo e secondo ciclo, sono tenute a redigere il RAV.
Ma questo importante processo diagnostico e di riflessività, utile ai fini del miglioramento del proprio operato, non dovrebbe essere percepito come un adempimento da parte delle Scuole e, in questa direzione, molto è stato fatto.
Dal momento in cui il RAV è entrato a regime, infatti, ha contribuito a dare senso a tutta una serie di dati valutativi a uso delle istituzioni scolastiche e ha concorso alla costruzione di una nuova cultura della valutazione interna alla Scuola.
Le Prove INVALSI, ad esempio, trovano la loro ragione di senso proprio all’interno del RAV, per il contributo che danno al miglioramento dei processi organizzativi ed educativi propri di ogni scuola. Questo ci permette di dire che l’Autovalutazione e le Prove INVALSI dialogano, in un rapporto di reciprocità virtuosa.
Le scuole hanno percepito chiaramente l’utilità dell’Autovalutazione, così come hanno compreso la funzionalità della Valutazione esterna, che è stata inquadrata dallo stesso legislatore nell’ottica del miglioramento e non del controllo.
Come evolverà il supporto al Sistema Nazionale di Valutazione nel prossimo futuro?
Un lavoro di sicuro interesse ha preso avvio nel 2021 con l’inizio della sperimentazione del RAV per l’istruzione e la Formazione Professionale (IeFP), con l’obiettivo di permettere al Sistema dell’istruzione e della formazione professionale di autovalutarsi utilizzando una modalità analoga a quella delle istituzioni scolastiche.
Oltre che fornire un supporto tecnologico, come Area 3 abbiamo preparato una serie di azioni volte all’accompagnamento in termini formativi su tutto ciò che serve alle istituzioni scolastiche ai fini dell’autovalutazione, ma anche sull’utilizzo degli strumenti e sulla comprensione delle terminologie specifiche, allo scopo di contribuire anche alla costruzione di un linguaggio condiviso in tutta la comunità scolastica.
Si è trattato di una sperimentazione complessa, anche perché realizzata completamente a distanza, che ha dato un esito molto positivo, con un tasso di partecipazione altissimo: oltre il 95 per cento.
Un’altra iniziativa che abbiamo realizzato è poi il piano di accompagnamento alla messa a sistema del RAV rivolto a Dirigenti scolastici e componenti dei Nuclei interni di valutazione dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA).
Nell’ambito del piano, abbiamo intrapreso un percorso formativo caratterizzato da 15 giornate seminariali sincrone e numerose attività laboratoriali, anche in questo caso con un modello formativo a distanza, che ha visto oltre 600 partecipanti e un’elevata frequenza e che ha ottenuto un ottimo gradimento.
Quindi possiamo asserire che l’interesse c’è ed è tangibile.
Certo! L’interesse c’è, ma va stimolato e va rafforzata anche la consapevolezza rispetto ai processi di autovalutazione, che indubbiamente possono risultare faticosi ma che sono alla base di una buona programmazione e del miglioramento.
Come abbiamo detto, però, la risposta è stata molto positiva e proprio sulla scia del successo ottenuto da questa attività il Ministero dell’Istruzione ci ha chiesto di accompagnare la prossima triennalità del SNV 2022-2025 con un nuovo percorso formativo.
Siamo infatti nella fase di organizzazione, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, di un’attività di formazione serrata, il cui lancio avverrà il 27 settembre e sarà rivolta a tutti gli Uffici scolastici regionali e ai Dirigenti tecnici.
Questa nuova triennalità prenderà il via con un evento importante che organizzeremo online e che vedrà la partecipazione di personalità di rilievo, come il direttore della Direzione Generale per gli Ordinamenti, la Valutazione e l’Internazionalizzazione del Ministero dell’Istruzione Fabrizio Manca e il presidente INVALSI Roberto Ricci.
A seguito di questo appuntamento, in cui ricopriremo un ruolo di primo piano proprio in merito al Rapporto di Autovalutazione, sempre in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e, in questo caso, anche con gli Uffici Scolastici Regionali, verranno organizzati una serie di seminari online, uno per ogni Regione, che si dovrebbero esaurire verso la fine di ottobre.
Quali sono le aspettative per queste attività organizzate a livello regionale?
Si tratta di un’attività molto importante, sulla quale contiamo di coinvolgere tutte le scuole: da un lato, sarà l’occasione per dare un’indicazione a livello centrale e istituzionale, con il Ministero dell’Istruzione e l’INVALSI; dall’altro lato, sarà possibile ascoltare da vicino le esigenze degli Uffici Scolastici Regionali e delle realtà regionali, che potranno porre domande, fare richieste, accedere a nuovi canali di comunicazione.
Sarà perciò un momento davvero prezioso di incontro e confronto tra i vari livelli di governance, dal quale scaturiranno sicuramente suggerimenti e suggestioni utili per il futuro della valutazione della nostra scuola.
Approfondimenti
Se hai trovato interessante questo contenuto puoi iscriverti alla newsletter mensile di INVALSIopen per ricevere via mail i nostri aggiornamenti.
Voglio ricevere gli aggiornamenti di INVALSIopen