Una delle peculiarità dei dati INVALSI è la possibilità di scomporre il dato nazionale in sottocategorie e di verificare se la Scuola italiana è in grado di garantire a tutti gli studenti gli stessi diritti in ambito formativo scolastico.
Attraverso la scomposizione del campione è possibile infatti vedere come i risultati 2021 cambiano in rapporto al genere, alla provenienza territoriale e alla situazione economico-sociale degli allievi.
In questo modo si può approfondire il risultato ottenuto e guardare agli esiti di apprendimento da un altro punto di vista.
Non tutti sanno che attraverso le rilevazioni campionarie è possibile conoscere i punteggi conseguiti in Italiano, Matematica e Inglese da alcune sottocategorie di studenti e verificare se la scuola è stata in grado di far raggiungere a tutti dei buoni risultati in termini di apprendimento scolastico.
Attraverso la scomposizione del campione si possono infatti confrontare i risultati ottenuti da:
- maschi e femmine
- studenti nativi e stranieri di prima e seconda generazione
- studenti con diverso background socio-economico-culturale
In altre parole, il campione nazionale viene suddiviso in sottogruppi, rappresentativi della categoria per la quale si vuole conoscere l’esito di apprendimento (il genere, l’origine o il background socio-economico-culturale); è possibile così conoscere i risultati di apprendimento specifici della categoria che interessa.
Per fare un esempio, se il campione della rilevazione è composto da 100 alunni, 70 maschi e 30 femmine, e si vogliono conoscere gli esiti di apprendimento ottenuti da entrambe le categorie, è possibile suddividere gli studenti del campione secondo il genere – maschi e femmine – calcolare le medie nazionali e ottenere così due gruppi distinti tra loro, con risultati specifici per quella categoria di persone.
La stessa operazione di suddivisione del campione si può replicare poi per creare altri gruppi e ottenere così ulteriori livelli di approfondimento del dato statistico.
Cosa succede tra maschi e femmine
Come abbiamo visto in un precedente contributo parlando di differenze di genere, dalla rilevazione nazionale dell’a.s. 2020-2021 si osserva che, tendenzialmente, le studentesse ottengono risultati migliori in Italiano e nelle Prove di Inglese, mentre i maschi se la cavano meglio in Matematica.
Man mano che si sale di grado scolastico tuttavia i punteggi per ciascuna materia tendono a diminuire, sia per i maschi sia per le femmine.
Entrando nello specifico dei risultati, il punteggio più basso lo ottengono i maschi del Grado 13 in Matematica (186) mentre quello più alto (208) viene conseguito dalle femmine delle classi di Scuola primaria (gradi 2 e 5) in Italiano e da quelle della Scuola secondaria di primo grado (grado 8) nel reading.
Come se la cavano gli stranieri rispetto agli italiani
Il campione nazionale può essere scomposto anche secondo l’origine di provenienza degli studenti.
Nelle Prove nazionali gli allievi vengono infatti ripartiti secondo tre categorie:
- studenti nativi – nati in Italia o all’estero con almeno un genitore nato in Italia
- studenti di prima generazione – nati, come i genitori, all’estero
- studenti di seconda generazione – nati in Italia da genitori entrambi stranieri
Scomponendo il campione secondo l’origine di provenienza si osserva che alcuni risultati riscontrati con le Prove INVALSI 2019 sono confermati anche dai dati della rilevazione 2020-2021.
Sia in Italiano sia in Matematica gli studenti nativi ottengono punteggi decisamente più alti rispetto a quelli di prima e di seconda generazione; è vero però che trapela una certa tendenza degli studenti italiani a conseguire punteggi più bassi via via che passano dal grado 2 al grado 13. Questo andamento non si registra invece per gli studenti stranieri.
Una situazione diversa si ha per le Prove di Inglese.
Se nel reading le differenze tra i tre gruppi sono quasi nulle, soprattutto tra i nativi e gli studenti di seconda generazione, nel listening gli stranieri vanno meglio, con punteggi medi più alti rispetto agli studenti italiani.
I Top performer in questa Prova sono stati gli studenti di seconda generazione del grado 8 con un punteggio medio pari a 208 (+6 punti rispetto ai nativi).
Il background dello studente continua a farsi sentire
Il cosiddetto background degli studenti, ha un notevole valore predittivo sui risultati conseguiti dagli allievi e attraverso l’indicatore ESCS è possibile sapere quanto questo background socio-economico-culturale può influenzare gli esiti di apprendimento ottenuti dagli studenti.
Il grafico è abbastanza esplicativo. All’aumentare della fascia dell’indicatore ESCS aumentano anche i punteggi ottenuti dagli studenti, mentre i risultati degli studenti di tutti i gradi scolastici con ESCS basso ottengono punteggi inferiori in tutte le materie rilevate dalle Prove INVALSI.
Il valore dei dati INVALSI
I dati INVALSI 2021, i primi dopo la pausa forzata dalla didattica in presenza dovuta alla pandemia Covid-19, confermano l’esistenza nella nostra scuola di fenomeni già osservati nelle rilevazioni del periodo pre-pandemico.
Ciò conferma il valore informativo che questi dati hanno, per la scuola in primis ma anche per il più ampio contesto sociale e politico.
Osservare e misurare gli esiti di apprendimento fa emergere lo stato reale della scuola italiana e offre alle scuole stesse, come ai decisori politici, informazioni preziose per un miglioramento costante del sistema di istruzione e formazione scolastico, capace di rendere operativi principi fondamentali come equità formativa e inclusione sociale.
Approfondimenti
- I Risultati delle Prove INVALSI 2021
- Il Rapporto INVALSI 2019
- L’indicatore ESCS per una valutazione più equa
- Come si misurano i divari nelle competenze?
- I risultati INVALSI: un diario di bordo per la scuola
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