I risultati dell’Indagine sulla Financial Literacy in PISA 2018

I risultati della Prova di Financial Literacy ci raccontano il livello di alfabetizzazione finanziaria dei quindicenni di 20 dei 79 Paesi ed economie che hanno partecipato all’Indagine PISA 2018.
Vediamo quali conoscenze e competenze possiedono i nostri studenti nella gestione del denaro.

I risultati dell’Indagine sulla Financial Literacy in PISA 2018

L’Italia partecipa all’Indagine PISA dell’OCSE dalla sua prima edizione, nel 2000. Dal 2012 prende parte anche allo studio internazionale sulla Financial Literacy.

Alla rilevazione sull’alfabetizzazione finanziaria del 2018 hanno preso parte circa 117.000 studenti da 20 Paesi ed economie.

Per l’Italia hanno partecipato 9.122 studenti, rappresentativi di un totale di più di 500.000 studenti quindicenni italiani dei Licei, degli Istituti tecnici, degli Istituti professionali e dei Centri di formazione professionale.

Il campione inoltre era rappresentativo di cinque macro-aree geografiche: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Sud Isole.

Abbiamo già parlato di cos’è la Financial Literacy, che l’OCSE definisce come:

Il processo per mezzo del quale i consumatori di prodotti finanziari migliorano la loro comprensione su prodotti, concetti e rischi finanziari e, attraverso l’informazione, l’istruzione e consigli oggettivi, sviluppano le capacità e la fiducia nella propria consapevolezza dei rischi e delle opportunità finanziarie, di sapere dove chiedere aiuto, e intraprendere altre azioni efficaci per migliorare il proprio benessere economico.

Vediamo quindi i principali risultati emersi dalle Prove svolte dai nostri studenti.

Il video della conferenza di presentazione dei risultati

video

Gli studenti italiani e l’alfabetizzazione finanziaria

L’Italia ha ottenuto un punteggio medio di 476 punti, inferiore a quello della media OCSE, che è di 505 punti.

Così come avviene per gli altri ambiti di indagine di PISA, anche nella literacy finanziaria si osserva un divario tra le aree del Nord e quelle del Sud del nostro Paese.

Gli studenti del Nord Ovest e del Nord Est ottengono risultati più elevati – rispettivamente 496 e 498 – di quelli dei loro coetanei del Sud e del Sud Isole – rispettivamente 455 e 448. Gli studenti del Centro si posizionano a un livello intermedio con 481 punti in media.

Gli studenti dei Licei, con un punteggio di 508, ottengono risultati migliori rispetto a coloro che frequentano gli Istituti tecnici – punteggio medio di 476 – e gli Istituti professionali – 405 punti. I ragazzi della Formazione professionale hanno conseguito invece 400 punti.

Riguardo le differenze di genere, in Italia i ragazzi hanno ottenuto un punteggio maggiore, come i loro coetanei di Perù e Polonia. In Bulgaria, Georgia e Indonesia accade invece il contrario. Nel resto dei Paesi ed economie partecipanti non compaiono significative differenze di genere.

Anche nelle diverse macro aree geografiche, tendenzialmente, i ragazzi vanno meglio delle ragazze, anche se in maniera statisticamente significativa solo nel Nord Ovest, nel Sud e nel Sud e Isole.

I livelli di competenza nella Financial Literacy

Tra tutti gli studenti, l’85% dei partecipanti raggiunge almeno il livello minimo di competenza finanziaria, cioè il Livello 2. In Italia questo livello viene raggiunto dal 79% dei ragazzi.

Il divario tra la media OCSE e la media italiana è più ampio per quanto riguarda i top performer, cioè coloro che raggiungono il Livello 5: solo il 4,5% dei quindicenni italiani consegue il livello più alto rispetto al 10,5% della media internazionale dei loro coetanei.

Circa uno studente italiano su cinque non possiede le competenze minime necessarie per prendere decisioni finanziarie responsabili e ben informate. Il nostro tasso di low performer è più alto rispetto alla media OCSE.

Le percentuali osservate di studenti top e low performer confermano le differenze territoriali: gli studenti del Nord e del Centro dimostrano di saper affrontare compiti più complessi in misura maggiore dei loro coetanei del Sud.

Divari ancora più ampi si osservano tra le diverse tipologie di istruzione: nei Licei troviamo il 9% di studenti top performer; invece negli Istituti professionali e della Formazione professionale, dove circa del 50% degli studenti sono low performer, il Livello 5 viene raggiunto da meno dell’1% degli studenti.

Il trend in Financial Literacy negli anni

Tra il 2012 e il 2018, sia a livello medio OCSE, sia per la maggior parte dei Paesi partecipanti, si registra una stabilità del punteggio medio.

Il confronto tra il 2015 e il 2018, al contrario, evidenzia un miglioramento di 20 punti a livello medio OCSE.

Il punteggio dell’Italia, nelle tre indagini dal 2012 al 2018, rimane stabile. Rispetto al 2012, sono aumentati di circa 2 punti percentuali gli studenti top performer.

Anche rispetto alle diverse macroaree geografiche e alle tipologie di istruzione, nel 2018 non ci sono cambiamenti significativi rispetto ai cicli precedenti.

La Financial Literacy in relazione con le competenze in Matematica e Lettura

Tra Matematica, Lettura e Financial Literacy esiste una forte relazione positiva.

In media, nei Paesi OCSE, circa l’80% della variabilità dei punteggi nell’alfabetizzazione finanziaria degli studenti è spiegata dai loro risultati nelle altre discipline oggetto di indagine.

In altre parole i più bravi in Matematica e Lettura hanno anche performance migliori in Financial Literacy.

In Italia questa associazione si osserva in misura minore, nel 73% degli studenti.

Le fonti di informazione e gli argomenti di discussione domestica

Il 94% degli studenti OCSE ha indicato i genitori come la fonte d’informazione principale, la rete è la seconda con il 77% di media.

Il 50% degli studenti chiede informazioni ai docenti e il 51% agli amici.

In Italia il 90% degli studenti chiede informazioni su argomenti finanziari ai genitori, l’83% consulta la rete, il 44% si rivolge ai docenti e il 41% agli amici.

A casa gli studenti parlano più frequentemente dei soldi per gli acquisti desiderati: ne parla almeno una volta al mese circa l’87% degli studenti, sia in media a livello OCSE, sia in Italia.

L’argomento meno trattato tra le mura domestiche sono le notizie di economia e finanza, che vengono discusse almeno una volta al mese dal 56% della media OCSE e dal 55% degli studenti italiani.

Riguardo il lessico, gli studenti OCSE conoscono il significato di 7,3 termini relativi al mondo economico e finanziario sui 18 oggetto di indagine; in Italia gli studenti conoscono in media 6,4 termini.

Il vocabolo più conosciuto in assoluto è stipendio – media OCSE 71%, media Italia 69% – mentre il meno noto a livello internazionale è diversificazione. In Italia il termine meno noto è interesse composto.

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