Fare ricerca per guardare lontano

Negli ultimi 13 mesi INVALSI ha avuto il compito di pubblicare i numerosi risultati emersi dalle diverse rilevazioni nazionali e internazionali alle quali ha partecipato: dai dati di PISA 2022 a quelli sulla Financial Literacy, dagli esiti sul Pensiero Creativo ai risultati TIMSS 2023, senza dimenticare gli esiti della Rilevazione nazionale di luglio.
Ma qual è il filo rosso che congiunge tutti questi studi?
È la domanda che Roberto Ricci, Presidente INVALSI, pone alla base della riflessione che ci propone in questo Editoriale.

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La Presentazione dei dati della rilevazione PISA 2022, alla fine del 2023, ha aperto una stagione molto nutrita dal punto di vista della ricerca, con la presentazione di report sicuramente attesi per delineare un profilo a livello internazionale sullo stato di sviluppo del Sistema di Istruzione e Formazione, asse portante per ogni sistema sociale.

Gli esiti di studi così diversi tra loro per oggetto e disegno di ricerca – Financial Literacy in PISA, Prove INVALSI, Creative Thinking in PISA, TIMSS – pur nella loro ricca eterogeneità ci restituiscono un quadro molto simile e questo ci spinge ad asserire che il messaggio veicolato dati loro esiti è davvero rilevante.

Le competenze infatti – tutte le competenze, anche quelle non strettamente disciplinari – sono indiscutibilmente importanti. Per poterne garantire il possesso a tutti e a ciascuno servono buoni apprendimenti e il conseguimento di un risultato di tale spessore è profondamente legato al ruolo cruciale della scuola. Il suo valore quale agenzia formativa è amplificato e sottolineato da queste indagini e dagli aspetti diversi che evidenziano, sollecitando così a dare risposte agli interrogativi sollevati dai dati con soluzioni metodologiche, didattiche e pedagogiche  concrete per istanze sentite su così ampia scala, nazionale e internazionale.

Certamente tutte le indagini ci mostrano con chiarezza le difficoltà che si possono riscontrare nei diversi repertori di competenze che indagano, ma il loro apporto non si limita a questo. I dati ci permettono di trovare soluzioni metodologiche nuove realizzabili con grandi numeri di giovani; ci danno quindi elementi utili a rivisitare l’esistente, ma anche per continuare a farlo nel modo migliore possibile.

La sfida che noi abbiamo di fronte come scuola e come società […] è quella che l’Unione Europea chiama la sfida gemella […] che deve tenere insieme due aspetti concomitanti, non separabili, ossia fare di tutto […] per ridurre fino ad azzerare le aree di fragilità degli apprendimenti ma nello stesso tempo sostenere, rafforzare e incentivare anche i livelli alti degli apprendimenti. La sfida io credo sia mantenere in equilibrio la bilancia su entrambi i piatti.

Roberto Ricci – Presidente INVALSI

È una sfida certamente e comprensibilmente complessa, ma sono proprio i risultati delle indagini che abbiamo ricordato a dirci che la nostra scuola è assolutamente in grado di sostenerla.

Il sistema scolastico nella sua totalità ha il compito di dare una risposta concreta a queste istanze. Ed è un impegno che, asserisce il Presidente Ricci,

include una parte determinante della nostra scuola e della nostra società e cioè lo spazio 0-6. Io credo che la sfida, nel senso migliore, sia far realizzare la scuola da subito, dall’età di 0 anni. Ritengo che sia questo il modo migliore per dare risposte a istanze molto diverse e cercare di rendere meno diverso possibile il punto di partenza dal quale i nostri studenti e le nostre studentesse partono per iniziare la loro avventura nell’apprendimento.

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