Quanti sono gli alunni con DSA in Italia?

Il Ministero dell’Istruzione fornisce i principali dati sulla distribuzione degli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento nelle scuole italiane.

Quanti sono gli alunni con DSA in Italia?

Gli alunni con DSA – Disturbi Specifici dell’Apprendimento rappresentano circa il 3% della popolazione scolastica in Italia.

Negli ultimi anni, le diagnosi di casi di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia – i disturbi specifici riconosciuti dalla legge italiana – sono aumentati considerevolmente.

La crescita del numero di DSA

I dati relativi all’anno scolastico 2017-2018 pubblicati dal Ministero dell’Istruzione rivelano che gli alunni nelle scuole italiane con DSA sono 276.109 e sono passati dallo 0,7% nell’anno scolastico 2010-2011 al 3,2% sul totale degli alunni nell’ultima rilevazione disponibile.

Ma a cosa è dovuto questo incremento?

La crescita delle certificazioni di DSA è probabilmente da attribuire alla maggiore consapevolezza sul fenomeno.

Non sarebbero cioè gli alunni con DSA ad essere aumentati, quanto le certificazioni.

Un dato da leggere dunque positivamente in quanto rivela una maggiore attenzione nell’individuare tempestivamente quei problemi che possono creare difficoltà a Scuola, garantendo il diritto di tutti gli alunni a realizzare pienamente le proprie potenzialità.

Gli alunni con disturbi specifi di apprendimento Infografica

La Legge n. 170/2010 ha riconosciuto i Disturbi Specifici dell’Apprendimento – dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia – e previsto che sia compito delle scuole, in accordo con le famiglie degli alunni, attivare gli interventi più idonei per individuare i casi sospetti di DSA.

La percentuale di alunni con DSA sul totale degli alunni nei diversi ordini di scuola è molto diversa se si passa dai dati della primaria ai cicli successivi:

  • 2% nella scuola primaria (0,8% nell’anno scolastico 2010-2011)
  • 5,6% nella scuola secondaria di I grado (erano l’1,6% nel 2010-2011)
  • 4,7% nella secondaria di II grado (dallo 0,6% del 2010-2011)
Alunni con DSA in Italia dati MIUR 2018

Quali alunni sono compresi in questo dato?

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento non sono diagnosticabili prima della terza primaria. Ci sono tuttavia casi in cui viene riconosciuto un rischio di disturbo di apprendimento già in età prescolare. 

Perciò il Ministero dell’Istruzione include nel novero degli alunni con DSA due tipologie di situazioni:

  • Gli alunni della scuola primaria e secondaria di I e di II grado con certificazione di DSA
  • Gli alunni per cui vi è un’indicazione di rischio di DSA che frequentano i primi due anni della primaria e la scuola dell’infanzia

 

Quali sono i disturbi più presenti nella Scuola italiana?

Prima di capire quali siano le percentuali di alunni con DSA nelle scuole italiane, cerchiamo di capire cosa intende la legge per ciascuno di questi disturbi e in che modo si manifestano.

Ci vengono in aiuto le definizioni contenute nell’articolo 1 della Legge 170 del 2010:

Per dislessia si intende un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.
La disortografia è un disturbo specifico di scrittura e si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.
La discalculia si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri.
Mentre la disgrafia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica.

Secondo i dati resi noti dal Ministero dell’Istruzione, la dislessia è il disturbo più presente nelle scuole italiane, con oltre 177.000 alunni con diagnosi certificata.

La disortografia è stata rintracciata in 92.000 studenti. Discalculia e disgrafia sono state invece certificate rispettivamente in poco meno di 87.000 e in circa 79.000 alunni delle scuole primarie e secondarie. 

Dall’anno scolastico 2013-2014, quello della prima rilevazione in cui sono disponibili i dati suddivisi per tipologia di DSA, le certificazioni di dislessia sono cresciute dell’88,7%, quelle di disgrafia del 163,4%. Per quanto riguarda disortografia e discalculia si registrano rispettivamente +149,3% e +160,5%.

Alunni con DSA per tipologia di disturbo Dati MIUR

Nord-Sud: differenze significative nel numero di alunni con DSA

L’aumento considerevole delle certificazioni di alunni con DSA non è distribuito in modo omogeneo lungo lo Stivale. 

Mentre nelle regioni a Nord Ovest la percentuale di diagnosi di DSA sul totale degli studenti arriva al 4.8%, al Centro e nelle regioni del Nord Est al 3,9% e al 3,6%. Emergono inoltre significative differenze con le regioni del Sud. 

Qui gli alunni con disturbi certificati rappresentano solo l’1,6%. I dati fanno pensare a una maggiore difficoltà a Sud a certificare tempestivamente i Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Le regioni con i valori più elevati di alunni con DSA sul totale sono Valle d’Aosta e Liguria (5,1%), Piemonte (4,8%) e Lombardia (4,7%). Le percentuali più contenute si rintracciano in Calabria (0,8%), Campania (1%) e Sicilia (1,3%).

Se consideriamo la media italiana del 3% circa di alunni con DSA, si suppone che almeno due terzi di alunni con problematiche di apprendimento non vengano riconosciuti nel sistema scolastico meridionale, con tutto ciò che ne consegue in termini di diritto a ricevere un’istruzione equa e poter raggiungere il massimo delle proprie potenzialità individuali. 

Alunni con DSA in % del totale alunni per Regione Dati MIUR

Colpisce che le regioni in difficoltà sulle certificazioni dei disturbi dell’apprendimento, siano le stesse in cui si registrano divari di competenze negli allievi secondo quanto restituito dai risultati delle Prove INVALSI

Anche se non esiste una correlazione di causa-effetto tra le due evidenze, le difficoltà che emergono in queste regioni restituiscono il quadro di un sistema scolastico che, a più livelli, manifesta problemi di equità su cui intervenire per superare divari educativi e garantire a tutti gli studenti le stesse opportunità. 

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