Ottobre, il Mese dell’Educazione Finanziaria

Questo contenuto è tratto dalla Newsletter mensile di INVALSIopen.
Iscriviti per ricevere via mail i nostri approfondimenti e le novità sulle Prove INVALSI.

Voglio ricevere gli aggiornamenti di INVALSIopen


La nostra Newsletter di Ottobre propone una riflessione sull’Educazione Finanziaria in quello che è il mese che le viene dedicato dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria.

Il Mese della Educazione Finanziaria

È in corso la quarta edizione del Mese dell’Educazione Finanziaria, un’iniziativa a cura del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria e che coinvolge associazioni, istituzioni, imprese, università e centri di ricerca, scuole, fondazioni, pubbliche amministrazioni e qualsiasi organizzazione voglia partecipare attivamente alla promozione dell’alfabetizzazione finanziaria.

Ma a cosa serve l’Educazione Finanziaria?

L’Educazione Finanziaria ci consente di realizzarci al meglio come cittadini nella società. Saper operare o valutare scelte di natura economica ci permette di gestire in maniera opportuna le nostre finanze e ci consente quindi di vivere meglio.

Ciascuno di noi nel corso della propria vita si trova ad affrontare delle scelte che incidono sulla propria sfera economica. Queste decisioni influiscono sulla qualità della nostra vita, presente e futura.

Per compiere le scelte migliori quindi abbiamo bisogno di competenze adeguate.

L’alfabetizzazione finanziaria, o financial literacy, ci fornisce le conoscenze e le competenze necessarie per gestire il denaro in modo efficace. Si concentra sulla capacità di gestire in modo adeguato le proprie risorse finanziarie e di prendere decisioni appropriate in merito.

L’OCSE la definisce come

il processo per mezzo del quale i consumatori di prodotti finanziari migliorano la loro comprensione su prodotti, concetti e rischi finanziari e, attraverso l’informazione, l’istruzione e consigli oggettivi, sviluppano le capacità e la fiducia nella propria consapevolezza dei rischi e delle opportunità finanziarie, di sapere dove chiedere aiuto, e intraprendere altre azioni efficaci per migliorare il proprio benessere economico.

La Strategia nazionale per l’educazione finanziaria

La consapevolezza dell’importanza dell’acquisizione di competenze finanziarie è relativamente recente, ma negli ultimi anni nel mondo si stanno attuando dei programmi per promuovere la financial literacy.

In Italia con la Legge n. 15 del 2017 è stata sancita l’istituzione della Strategia nazionale per l’educazione finanziaria, che si conforma ai seguenti principi:

  1. Organizzare in modo sistematico il coordinamento dei soggetti […] promuovendo lo scambio di informazioni tra i soggetti e la diffusione delle relative esperienze, competenze e buone pratiche, e definendo le modalità con cui le iniziative di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale possano entrare in sinergia e collegarsi con le attività proprie del sistema nazionale dell’istruzione
  2. Definire le politiche nazionali in materia di comunicazione e di diffusione di informazioni volte a  promuovere l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale
  3. Prevedere la possibilità di stipulare convenzioni atte a promuovere interventi di formazione con associazioni rappresentative di categorie produttive, ordini professionali, associazioni dei consumatori, organizzazioni senza fini di lucro e università, anche con la partecipazione degli enti territoriali

Nel 2017 è stato poi istituito il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria con lo scopo di promuovere e coordinare iniziative utili a innalzare la conoscenza e le competenze finanziarie, assicurative e previdenziali.

Questo progetto, che vede coinvolti vari ministeri tra cui quello per l’Istruzione e quello di Economia e Finanze, ha dato vita al portale Quello che conta ed è per l’appunto il promotore del Mese dell’Educazione Finanziaria.

Il Comitato di recente ha anche pubblicato le Linee guida per lo sviluppo delle competenze di Educazione finanziaria nella Scuola e le Linee guida per la realizzazione di programmi di Educazione finanziaria per gli adulti.

Il primo documento fornisce principi e indicazioni per l’insegnamento dell’Educazione finanziaria nelle scuole del primo e secondo ciclo.

Il secondo, invece, per la progettazione e la realizzazione di programmi e iniziative di Educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale per gli adulti.

La misurazione della Financial Literacy

L’interesse crescente nei confronti dell’alfabetizzazione finanziaria ha portato l’OCSE ad inserire, come opzione nazionale per i Paesi, una prova di financial literacy all’interno dell’Indagine internazionale PISA.

L’Italia partecipa a questa indagine dall’inizio della sua somministrazione nel 2012. I nostri quindicenni hanno preso parte anche alle edizioni 2015 e 2018 e si preparano a cimentarsi con l’indagine PISA 2022, che ci mostrerà i progressi ottenuti in questo primo decennio di misurazioni.

Alla rilevazione sull’alfabetizzazione finanziaria del 2018 hanno preso parte circa 117.000 studenti da 20 Paesi ed economie.

Per l’Italia hanno partecipato 9.122 studenti, rappresentativi di un totale di più di 500.000 studenti quindicenni italiani dei Licei, degli Istituti tecnici, degli Istituti professionali e dei Centri di formazione professionale.

L’Italia ha ottenuto un punteggio medio di 476 punti, inferiore a quello della media OCSE, che è di 505 punti.

Così come avviene per gli altri ambiti di indagine di PISA, anche nella literacy finanziaria si osserva un divario tra le aree del Nord e quelle del Sud del nostro Paese.

Gli studenti del Nord Ovest e del Nord Est ottengono risultati più elevati – rispettivamente 496 e 498 – di quelli dei loro coetanei del Sud e del Sud Isole – rispettivamente 455 e 448. Gli studenti del Centro si posizionano a un livello intermedio con 481 punti in media.

Gli studenti dei Licei, con un punteggio di 508, ottengono risultati migliori rispetto a coloro che frequentano gli Istituti tecnici – punteggio medio di 476 – e gli Istituti professionali – 405 punti. I ragazzi della Formazione professionale hanno conseguito invece 400 punti.

Tra tutti gli studenti, l’85% dei partecipanti raggiunge almeno il livello minimo di competenza finanziaria, cioè il Livello 2. In Italia questo livello viene raggiunto dal 79% dei ragazzi.

Il divario tra la media OCSE e la media italiana è più ampio per quanto riguarda i top performer, cioè coloro che raggiungono il Livello 5: solo il 4,5% dei quindicenni italiani consegue il livello più alto rispetto al 10,5% della media internazionale dei loro coetanei.

Circa uno studente italiano su cinque non possiede le competenze minime necessarie per prendere decisioni finanziarie responsabili e ben informate. Il nostro tasso di low performer è più alto rispetto alla media OCSE.

Il punteggio dell’Italia, nelle tre indagini dal 2012 al 2018, è rimasto stabile.

Approfondimenti

Seguici sui nostri canali social

 

® INVALSI – Via Ippolito Nievo, 35 – 00153 ROMA – tel. 06 941851 – fax 06 94185215 – c.f. 92000450582 | CookiesPrivacy PolicyPhoto Credits

 

logo PON