L’indicatore ESCS per una valutazione più equa

L’indicatore ESCS – l’Economic, Social and Cultural Status – definisce lo status sociale, economico e culturale delle famiglie degli studenti che partecipano alle Prove INVALSI e ad altre ricerche internazionali.
Il contesto di appartenenza dei ragazzi gioca un ruolo molto importante sui livelli di apprendimento conseguiti; misurare l’influenza del background aiuta quindi a comprendere meglio il contributo del sistema educativo ai risultati degli allievi.

L’indice ESCS per una valutazione più equa

Le Prove INVALSI e altre misurazioni internazionali, come le indagini OCSE PISA e IEA TIMMS, misurano i livelli di competenze degli studenti.

I risultati osservati, i cosiddetti risultati assoluti, descrivono i livelli raggiunti ma non ci dicono nulla riguardo la situazione di partenza dei ragazzi. Per quanto sia importante verificare i traguardi raggiunti da ciascuno, per comprendere l’efficacia di un sistema educativo è però necessario considerare anche da dove sono partiti quegli studenti, per poter misurare il progresso ottenuto.

In pratica è necessario misurare l’influenza delle caratteristiche sociali, culturali ed economiche dei ragazzi, che hanno un marcato effetto sui livelli di apprendimento conseguiti già dai primi anni di scuola.

È ormai risaputo per esempio che quanti vivono in condizioni di maggiore vantaggio economico, ma anche sociale e culturale, hanno migliori possibilità di conseguire risultati più soddisfacenti durante il loro percorso formativo.

Il cosiddetto background, ha quindi un notevole valore predittivo sui risultati conseguiti dagli allievi.

Cosa misura l’ESCS e come

Per poter meglio distinguere il peso del background degli studenti dal valore aggiunto offerto dalla scuola è quindi opportuno misurare la capacità del contesto di influenzare il processo formativo. A tal fine sono stati creati degli indicatori statistici.

I primi a ideare un indicatore che misurasse il contesto sono stati l’OCSE e la IEA, che hanno messo a punto l’ESCS – Economic, Social and Cultural Status.  

L’INVALSI ha preso spunto dal loro modello per realizzare un indicatore ESCS basato sulle caratteristiche delle nostre rilevazioni nazionali.

L’indicatore ESCS si compone di tre elementi che valutano diversi aspetti delle condizioni socio-economiche e culturali:

  • HISEI – lo status occupazionale dei genitori
  • PARED – il livello d’istruzione dei genitori espresso in anni d’istruzione formale seguita calcolati secondo standard internazionali
  • HOMEPOS – il possesso di alcuni beni materiali intesi come variabili di prossimità di un contesto economico-culturale favorevole all’apprendimento

I dati per calcolare l’ESCS vengono raccolti in parte attraverso il questionario studente somministrato ai ragazzi durante lo svolgimento delle Prove INVALSI, ulteriori dati vengono invece forniti dalle segreterie scolastiche.

La condizione occupazionale dei genitori, l’HISEI, è un fattore particolarmente rilevante soprattutto per gli alunni della scuola primaria. Si definisce mediante due variabili:

  • BFMJ – livello occupazionale del padre
  • BMMJ – livello occupazionale della madre

Il livello d’istruzione, l’indicatore PARED,  è espresso invece in anni d’istruzione formale calcolati secondo gli standard internazionali ISCED – International Standard Classification of Education.

L’HOMEPOS, è ritenuto da molti ricercatori lo strumento migliore per misurare il benessere economico-culturale dello studente.

Si basa sulla presenza o meno in casa dell’allievo di un certo tipo di beni come ad esempio l’avere un posto tranquillo per studiare, una scrivania per fare i compiti o una libreria fornita.

Nelle tabelle sottostanti sono riportati degli esempi di calcolo dell’ESCS e si può osservare come la combinazione dei vari fattori possa portare a un punteggio basso, medio o alto.

L’indice ESCS per una valutazione più equa
Un esempio di calcolo dei tre indicatori dell’ESCS

A cosa serve l’ESCS

L’indicatore socio-economico e culturale ci permette di misurare il contributo della scuola al miglioramento dei ragazzi. Sottraendo dai risultati ottenuti l’influenza del background possiamo infatti osservare il lavoro svolto dalla scuola nel formare gli alunni.

Questo dato netto, noto come risultato contestualizzato, è un elemento molto utile per l’autovalutazione delle scuole in quanto ci permette di stabilire se la scuola funziona o no.

L’ESCS ci aiuta inoltre a leggere i risultati delle ricerche valutative in maniera differente, facendoci distogliere lo sguardo dai traguardi per farci guardare indietro, alla provenienza degli studenti.

Analizzando i dati del background è possibile comprendere meglio le caratteristiche socio-economiche e culturali dei territori e programmare degli interventi per contrastare alcuni fenomeni noti, come la dispersione scolastica.

Un esempio dell’utilizzo dei dati sul background degli studenti italiani è il nuovo Piano di Intervento per la riduzione dei divari territoriali in istruzione che è stato recentemente varato dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con l’INVALSI, l’INDIRE, gli Uffici Scolastici Regionali e altri enti territoriali. Questo piano di intervento andrà a cercare di ridurre i divari territoriali che si osservano tra il Nord e Sud dell’Italia.


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