L’educazione alla legalità inizia a Scuola

Educare alla cultura delle regole e al senso di appartenenza alla Comunità è tra i compiti affidati alla Scuola per agire anche contro dispersione scolastica e criminalità giovanile. Un ruolo ancora più delicato da quando le scuole sono chiuse e gli studenti sono fisicamente lontani dalle classi e dai loro coetanei.

L’educazione alla legalità inizia a Scuola

Cosa significa educare alla legalità?

Non è possibile rispondere a questa domanda senza prima domandarsi: che cos’è la legalità?

Non si tratta infatti solo del rispetto delle norme, anche se certamente quello è il mezzo attraverso il quale la legalità si applica.

La legalità è innanzitutto un luogo della coscienza collettiva, che la Scuola contribuisce a formare.

Il senso di legalità sviluppa infatti nei ragazzi un’etica della responsabilità e pone le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva, uno strumento efficace contro dispersione scolastica, microdelinquenza e bullismo nelle sue diverse forme. 

Le competenze

I primi alleati della Scuola, nel processo di formazione del senso di legalità nei giovani, sono le competenze.

Saranno infatti cittadini più consapevoli e responsabili quegli studenti che avranno appreso, durante i cicli scolastici, le competenze fondamentali per lo sviluppo della vita futura, individuate dalle Linee Guida del Ministero dell’Istruzione

Le Buone Pratiche

La Scuola è di per sé uno strumento della cultura della legalità, quando è espressione di un modello positivo di società e comportamento. 

Non esiste solo un effetto scuola relativo alle competenze degli studenti.

La Scuola ha anche un rapporto relazionale privilegiato con i giovani, sviluppato attraverso il lavoro di gruppo, le regole comuni e il contributo delle individualità di ogni studente.

La conoscenza della Costituzione

Alla luce di questa specifica e necessaria funzione formativa della Scuola, la Legge n. 92 del 2019, che ha reintrodotto l’insegnamento scolastico dell’educazione civica, ha incluso la condivisione e la promozione dei principi di legalità nel bagaglio culturale imprescindibile per lo sviluppo dei giovani. 

La legge ha individuato nella conoscenza dei principi di libertà e uguaglianza e dei doveri fondamentali espressi dalla Costituzione italiana, oltre che dalle istituzioni dell’Unione Europea, il presupposto dell’insegnamento dell’educazione civica.

Non è possibile infatti l’esistenza di una comunità senza il riconoscimento dei valori comuni.

Non esiste cioè cittadinanza senza legalità.

Il contrasto alle Mafie

La formazione di un senso di appartenenza allo Stato ha, inoltre, la funzione di rendere i giovani una parte attiva nel processo di prevenzione e contrasto ai fenomeni mafiosi e alla criminalità organizzata.

Il ruolo fondamentale degli studenti nella costruzione di una cittadinanza democratica è riconosciuto anche dalla Carta d’intenti sottoscritta da Ministero dell’Istruzione, ANM – Associazione Nazionale Magistrati, DNA – Direzione Nazionale Antimafia, ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione, CSM – Consiglio Superiore della Magistratura e Ministero della Giustizia.

L’educazione alla democrazia e alla legalità trova nel protagonismo degli studenti e delle studentesse un ambito privilegiato, si legge nella Carta. 

Tutti i soggetti firmatari si sono impegnati a collaborare per promuovere un programma di attività rivolto ai ragazzi nell’ambito dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione

Una collaborazione da considerare indispensabile, dal momento che la cultura della legalità impatta sul vivere continuamente e il suo insegnamento non può che coinvolgere diversi ambiti.

Come ad esempio:

  • La promozione dell’inclusione e il rispetto di sé e dell’altro che trovino applicazione anche in un uso più consapevole della rete e dei social media e per il contrasto al cyberbullismo
  • La legalità economica intesa come tutela del bene pubblico – dell’ambiente e della salute, del patrimonio culturale – e come lotta alla corruzione e all’evasione fiscale
  • La cultura della sicurezza nella Scuola, considerato come spazio e ambiente di vita per gli studenti e ambiente di lavoro per i docenti e tutti colori che vi operano

Educazione alla legalità e alla cittadinanza al tempo del Covid-19

L’educazione alla legalità assume, poi, un significato ancora più denso in momenti come questo che stiamo vivendo a causa della pandemia di Coronavirus, in cui ai cittadini, studenti inclusi, viene chiesto molto. 

L’Unesco ha calcolato che 1,5 miliardi di studenti in tutto il mondo sono attualmente lontani dalla scuola per contenere la diffusione del Covid-19.

È proprio questo il momento in cui mettere in gioco la cultura della legalità e il senso di cittadinanza.

Come?

  • Assumendo in casa comportamenti orientati alla responsabile convivenza comunitaria con i propri familiari
  • Contribuendo a formulare e far rispettare, con i docenti e i dirigenti scolastici, le indicazioni sulla didattica a distanza e le sue modalità di fruizione 
  • Seguendo le regole che derivano dai decreti ministeriali per il contenimento della diffusione del Covid-19

La responsabilità individuale verso la collettività si esplicita anche durante le videolezioni, nelle chat di classe e in tutti gli spazi virtuali, che si stanno moltiplicando a causa del distanziamento sociale, dove si richiede di utilizzare, nel linguaggio e nel tono, le stesse regole di rispetto che useremmo nella realtà. 

È ovvio quindi che, in questa fase delicata, lo sforzo di tutti dovrebbe essere orientato a supportare la Scuola e tutti gli attori coinvolti nel mantenere quel senso di appartenenza alla Comunità che la Scuola stessa ha contribuito a formare nel tempo in ogni allievo e che in questo momento si è assunta la responsabilità di proteggere attraverso l’interazione costante e la vicinanza agli studenti.

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