Con l’anno scolastico 2024/2025 ormai alle porte la nostra scuola affronta una sfida importante: l’introduzione dell’insegnamento dell’Educazione finanziaria nel primo e nel secondo ciclo di istruzione. L’obiettivo è educare futuri cittadini informati e consapevoli sui temi finanziari, assicurativi e previdenziali, capaci di avere un rapporto corretto con il denaro e di fare scelte responsabili. Vediamo le ragioni di questa scelta e con quali metodologie attuarla.
I giovani si trovano oggi a dover fronteggiare situazioni e scelte finanziarie più impegnative di quelle vissute alla stessa età dai loro genitori. Dare ai ragazzi un’adeguata educazione in questo settore significa perciò dotarli di una chiave di lettura della realtà sempre più necessaria per il loro presente e per il loro futuro.
L’insegnamento dell’Educazione finanziaria rientrerà nelle ore di Educazione civica, materia che per il suo carattere trasversale e interdisciplinare coinvolgerà tutto il corpo docente nella costruzione di proposte formative su finanza, risparmio e investimento.
Sono percorsi che si svilupperanno con gradualità nel corso dell’iter scolastico, dalla scuola primaria alla scuola secondaria di secondo grado.
In PISA si sottolinea infatti che la literacy
La scuola in prima linea
Il ruolo cruciale della scuola nel formare giovani cittadini capaci di partecipare pienamente alla vita economica del Paese è ben noto.
Le indagini OCSE PISA in tema di educazione finanziaria, alle quali il nostro Paese ha sempre partecipato, hanno evidenziato nei nostri studenti un livello di competenze medio basso in questo ambito.
Le ragioni che possono spiegare questo andamento e che, allo stesso tempo, segnalano il ruolo che la scuola può svolgere per un miglioramento della situazione attuale possono essere sintetizzate in alcune componenti. Vediamo quali sono.
Gli ostacoli alla literacy finanziaria
La prima di queste componenti è culturale: nelle famiglie italiane si parla poco di denaro, soprattutto dove reddito e livello di istruzione sono meno elevati. Il ruolo della scuola è quindi particolarmente importante poiché
La seconda componente è il livello delle competenze matematiche, che spiega quasi l’80% delle differenze tra livelli di competenze finanziarie. Un peso significativo però lo ha anche
L’ultima componente è la continuità, con l’inserimento dell’Educazione finanziaria tra le materie curriculari. Laddove questo è avvenuto gli studenti hanno potuto acquisire contenuti finanziari e sviluppare le relative competenze mantenendole e accrescendole nel tempo.
Le scelte metodologiche
Ma come promuovere nei ragazzi la progressiva e stabile acquisizione di un repertorio personale di conoscenze, abilità e competenze finanziarie adeguate?
Una risposta efficace a questa domanda è sicuramente data dall’utilizzo delle metodologie attive, la cui flessibilità favorisce quella gradualità di applicazione che la trasversalità dell’educazione finanziaria richiede.
La modalità laboratoriale, infatti, permette di far interagire gli allievi con i contenuti finanziari seguendo percorsi dinamici già a partire dalle prime classi della scuola primaria e di procedere poi lungo l’iter formativo aumentando i livelli di profondità e di complessità delle richieste.
Prendiamo come esempio di questo tipo di metodologia la simulazione in laboratorio, ben diversa dal semplice fare finta che. La situazione è certamente artificiale ma l’esperienza che sollecita è reale, riprodotta in modo fedele. Questo fa sì che i ragazzi possano e debbano analizzare delle situazioni, fare delle scelte e confrontarsi con i risultati delle proprie azioni, tenere sotto controllo gli effetti delle decisioni e modificare le scelte in base ai risultati.
È facile intuire come un simile approccio metodologico abbia un carattere olistico e coinvolga tante e diverse dimensioni dell’apprendimento, comprese quelle affettive, relazionali e motivazionali. Toccare con mano una realtà, come avviene anche nel gioco di ruolo, è per gli allievi di tutti i livelli scolastici occasione di confronto e di scambio, di sperimentarsi capaci, di avere la possibilità di modificare ciò che si è fatto in vista del raggiungimento di un obiettivo, di sentirsi efficaci e perciò motivati a investire in quel confronto le proprie energie.
Approfondimenti
- OCSE PISA 2022 Financial literacy. I giovani e l’alfabetizzazione finanziaria in Italia Rapporto nazionale
- L’Educazione finanziaria nelle scuole
- Linee guida per lo sviluppo delle competenze di educazione finanziaria nella scuola
- Che cos’è e a cosa serve la Financial Literacy
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