Nella società contemporanea, sempre più tecnologica, quanto è importante che la Scuola fornisca un’adeguata educazione digitale?
Riguardo l’educazione digitale l’OCSE ritiene che
In poche righe viene sottolineato con chiarezza un aspetto di cruciale importanza: la competenza digitale può essere uno strumento di equità e riscatto sociale o, al contrario, può rendere ancora più netto il divario nel tessuto socio-economico.
Anche in questo caso, la Scuola riveste un ruolo di primo piano nella formazione di una cittadinanza attiva e competente.
Vediamo meglio come la scuola può promuovere l’educazione digitale partendo dal definire in cosa consiste la competenza in questo campo.
La cornice di riferimento per la competenza digitale
L’Italia accoglie la definizione comunitaria contenuta nell’European Digital Competence Framework for Citizens – DigComp 2.0, che pone la competenza digitale tra le competenze chiave per l’apprendimento permanente e che recita
Secondo questo quadro europeo, la competenza digitale viene suddivisa in cinque aree che racchiudono 21 sotto-competenze:
Alfabetizzazione su informazioni e dati- capacità di navigare, ricercare e filtrare le informazioni e i contenuti digitali
- valutazione e comprensione di dati, informazioni e contenuti digitali
- gestione dei dati delle informazioni e dei contenuti digitali
- interazione con gli altri attraverso le tecnologie digitali
- condivisione di informazioni attraverso le tecnologie digitali
- esercitare la cittadinanza attraverso le tecnologie digitali
- collaborare attraverso le tecnologie digitali
- netiquette
- gestione dell’identità digitale
- capacità di sviluppare contenuti digitali
- rielaborazione di contenuti digitali
- copyright e le licenze
- programmazione
- protezione dei dispositivi
- protezione dei dati personali e della privacy
- protezione della salute e del benessere
- protezione dell’ambiente
- capacità di cercare in rete possibili soluzioni
- individuare di bisogni e risposte tecnologiche
- utilizzare in modo creativo le tecnologie digitali
- individuare i divari nelle competenze digitali
Ciascuna area racchiude delle sotto-competenze, 21 in totale.
Nel 2017, nella versione del documento DigComp 2.1, sono stati aggiunti i livelli di competenza e gli esempi di utilizzo.
Imparare a nuotare nell’oceano digitale
Ciascuna delle competenze di cui si compone la competenza digitale presenta otto livelli di padronanza che si basano sulla complessità dei compiti, sull’autonomia di svolgimento e sul dominio cognitivo interessato.
Si inizia quindi con compiti più semplici, eseguiti insieme a una guida e che richiedono esclusivamente la capacità cognitiva di ricordare i passaggi e ripeterli.
In seguito si arriva a svolgere compiti altamente specializzati, in cui è richiesta la risoluzione di problemi complessi con molti fattori di interazione, la proposta di nuove idee e che, a livello cognitivo, richiedono memoria, comprensione, applicazione ma soprattutto creatività.
Il mezzo tecnologico, che solitamente viene visto come uno strumento che supporta l’attività didattica e l’apprendimento in altri ambiti, va inizialmente spiegato ai ragazzi. Questi vanno guidati nell’acquisizione delle competenze digitali basilari per poi approdare a livelli di padronanza più alti.
Educazione digitale a scuola, per la vita
Come abbiamo già avuto occasione di dire, acquisire le competenze digitali, possibilmente con buoni livelli di padronanza, ci rende cittadini consapevoli e in grado di contribuire fattivamente alle dinamiche sociali.
Appare quindi di primaria importanza che l’apprendimento delle competenze digitali abbia luogo anche nelle aule scolastiche.
Nel nostro Paese il Ministero dell’Istruzione ha redatto il Piano Nazionale Scuola Digitale, ai sensi della Legge 107 del 2015, che è il documento di indirizzo per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale.
Nelle intenzioni del Ministero
Alla base del Piano per la Scuola digitale c’è un’idea rinnovata di scuola, intesa come spazio aperto per l’apprendimento e non unicamente luogo fisico, e come piattaforma che metta gli studenti nelle condizioni di sviluppare le competenze per la vita.
Un’idea che è di straordinaria attualità in questo periodo in cui la didattica a distanza sta rendendo possibile la continuità educativa in Italia.
Per la prima volta lo spazio e i tempi del digitale stanno dettando i tempi della didattica e difficilmente si potrà tornare indietro. Dal prossimo anno infatti alunni e docenti si ritroveranno ad affrontare una didattica tradizionale profondamente rinnovata, in cui l’aspetto digitale sarà ancora più integrato e familiare.
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