videoL’INVALSI è un ente pubblico di ricerca sotto la vigilanza del MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il cui compito principale è di preparare ed effettuare delle prove per la misurazione degli apprendimenti e delle competenze degli allievi.
Semplificando un po’, possiamo dire che la scelta di che cosa misurare è una scelta politica che spetta al MIUR, mentre la scelta di come farlo sempre meglio è una responsabilità dell’INVALSI.
Fra gli altri compiti dell’Istituto ci sono la partecipazione italiana alle prove di apprendimento internazionali e il supporto ai processi di autovalutazione degli istituti scolastici italiani.
Cosa fa l’Area Prove
All’interno dell’INVALSI, l’Area Prove si occupa di tutta la complessa macchina delle Prove annuali, ha cioè il compito di capire come misurare con precisione singole competenze e abilità, e poi di estrarre dai dati di milioni di studenti le informazioni utili per valutare i risultati di un allievo, di una classe, di una scuola, di un territorio, o dell’intero sistema scolastico nazionale.
Poiché i numeri prodotti dalle Prove sono il pane quotidiano dell’INVALSI, l’Area Prove collabora strettamente con l’Area Statistica, oltre che con le altre Aree di ricerca dell’Istituto.
Il lavoro dell’Area Prove prevede anche l’elaborazione e l’aggiornamento dei Quadri di Riferimento, documenti che permettono di individuare quali fra le competenze previste dalle Indicazioni nazionali e Linee guida del MIUR inserire all’interno delle Prove.
Cuore del lavoro di ricerca è lo studio e la sperimentazione di modelli, metodi e strumenti di misurazione sempre più raffinati.
Non è semplice infatti misurare in modo affidabile e comparabile, attraverso poche decine di domande, che cosa sa fare uno studente. Per questo lavorano insieme psicometristi, statistici, sociologi, pedagogisti ed esperti delle discipline esaminate dai Test.
L’Area Prove forma e guida gli autori delle domande, e insieme a loro prepara sia i singoli quesiti sia la composizione delle Prove, che valida attraverso pre-test su campioni di studenti i cui risultati vengono analizzati con metodi statistici.
Parallelamente, l’Area organizza la somministrazione delle rilevazioni nelle oltre 46.000 sedi scolastiche del nostro Paese e aiuta le scuole a svolgerle regolarmente.
Dal 2018 ha predisposto lo svolgimento delle Prove via computer, con l’eccezione della scuola primaria, dando a ciascun istituto la facoltà di organizzare la somministrazione in momenti diversi, sebbene all’interno di un arco temporale previsto.
I dati raccolti vengono poi elaborati e interpretati in collaborazione con l’Area statistica.
Cosa ci dicono i dati delle Prove
Così si possono identificare e misurare fenomeni e problemi chiave della scuola, ad esempio punti di forza, aree da migliorare, dispersione scolastica, disuguaglianze, differenze fra femmine e maschi, alunni stranieri, effetto delle scuole sulla preparazione dei studenti lungo il ciclo scolastico.
Ogni anno l’Area Prove pubblica un Rapporto che presenta al Paese – quindi a scuole, famiglie, società e decisori politici – una fotografia aggiornata del sistema scolastico nazionale.
L’Area Prove ha rapporti di collaborazione con istituzioni, università e centri di ricerca, mantenendo un confronto costante con le organizzazioni che in quasi tutti i paesi avanzati svolgono prove analoghe a quelle INVALSI e con la comunità scientifica che si occupa di valutazione dei sistemi scolastici.
Ed è questa la migliore garanzia di una valutazione capace di trarre dalle Prove sempre più informazioni, e sempre più precise. Quindi una valutazione sempre più utile.
Approfondimenti
- Perché le Prove INVALSI
- Le Prove INVALSI secondo l’INVALSI
- Come nascono le Prove
- Cosa misurano le Prove
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