Molte esperienze di ricerca dimostrano come si possano migliorare abilità, competenze e life skill lavorando in gruppi di studio attraverso forme di apprendimento cooperativo.
Per superare ostacoli sempre più ambiziosi affidarsi al gioco di squadra può essere la mossa giusta. Una regola senz’altro valida anche a Scuola.
Sono molte le esperienze di ricerca che dimostrano come nei gruppi di studio e di lavoro nei quali si utilizzano forme di apprendimento cooperativo i risultati migliorino in modo evidente.
L’apprendimento cooperativo, con le sue caratteristiche di flessibilità, ben si adatta infatti a rispondere a bisogni specifici e contesti locali.
Grazie a un patto saldato sulla fiducia reciproca, le persone imparano l’una dall’altra, sviluppando opportunità di crescita e nuovi strumenti educativi.
Ciascuno è responsabile non solo del proprio apprendimento ma anche di quello degli altri componenti del gruppo.
Apprendimento cooperativo nella didattica a distanza
Non è un caso che in questo ultimo anno scolastico di sfide educative e scuole chiuse, il modello cooperativo sia stato uno strumento utilizzato da molti insegnanti per sopperire alle difficoltà della didattica a distanza e mantenere una buona relazione tra i ragazzi.
A entrare in gioco è stata un’intera rete di relazioni di genitori, insegnanti, tutor, dirigenze scolastiche, Istituzioni, associazioni e volontari.
Tutti si sono impegnati per far funzionare un esperimento educativo nato dall’emergenza.
La didattica a distanza, anche secondo quanto hanno raccontato gli insegnanti alla redazione di INVALSIopen, ha fatto emergere alcuni dei vantaggi del cooperative learning, basato su piccoli gruppi e su un’offerta didattica più personalizzata in base ai bisogni di volta in volta espressi.
Il gruppo cooperativo, infatti, può andare oltre la relazione classica tra insegnante e allievi e prevedere la collaborazione tra i diversi attori che partecipano, formalmente e informalmente, al processo di crescita personale e sociale dello studente.
Nel modello cooperativo si forma cioè una vera e propria comunità educativa funzionale a superare metodi di studio individuali, competitivi e meramente riproduttivi, in favore di altri più produttivi e dinamici.
Questa comunità coinvolge ovviamente in maniera attiva anche gli alunni.
La condivisione delle esperienze e l’aiuto reciproco tra gli studenti sono uno stimolo a valorizzare le risorse individuali e a metterle a sistema per identificare soluzioni a problematiche di gruppo.
Per questo si parla anche di peer education, tutoraggio o educazione tra pari.
Le caratteristiche di un gruppo cooperativo
Non è sufficiente riunire più persone per creare un gruppo di cooperative learning.
Esistono precise prassi organizzative da seguire perché si possa parlare di apprendimento cooperativo e tra queste possiamo evidenziare:
- la composizione del gruppo in base al criterio dell’eterogeneità delle caratteristiche personali e delle abilità possedute
- il coinvolgimento attivo di tutti i partecipanti
- una reale interdipendenza positiva tra i membri del gruppo
- l’impegno dei ragazzi a garantirsi l’aiuto reciproco
- il senso di responsabilità manifestato nell’ottica di un obiettivo comune
- la leadership distribuita sui componenti che assumono quindi ruoli di gestione diversi in base alle situazioni e in funzione degli obiettivi
A esprimersi in un contesto di questo tipo è anche la dimensione creativa e relazionale degli allievi.
Nell’apprendimento cooperativo lo studente ha l’occasione di sperimentarsi in uno spazio di apprendimento in cui, grazie alla collaborazione reciproca, è più facile sviluppare competenze strategiche e trasversali, collegamenti tra contenuti e approfondimenti.
I vantaggi dell’apprendimento cooperativo
L’impatto positivo del cooperative learning sui risultati dell’apprendimento si rispecchia quindi a diversi livelli:
- la motivazione ad apprendere
- lo sviluppo dell’autostima
- il conseguimento di competenze operative
- la valorizzazione delle competenze comunicative e del lavorare assieme
- lo sviluppo della capacità empatica, dell’autocontrollo e dell’autoregolazione
I vantaggi investono sia i singoli componenti che il gruppo nel suo insieme:
- Ogni membro contribuisce alla dinamica d’apprendimento del gruppo per il raggiungimento dei risultati comuni. Così facendo, accresce la consapevolezza del proprio ruolo positivo nella comunità
- Le competenze, abilità e conoscenze possedute a livello individuale si esprimono a beneficio del gruppo che ne acquisisce quindi sempre di nuove
- Il confronto con gli altri aiuta a sviluppare pensiero critico, creativo e divergente e facilita la produzione di idee innovative
- Lo scambio e il dialogo attivano cioè interdipendenze positive, un passaggio spontaneo di comportamenti e pratiche basato sull’emulazione tra i membri del gruppo finalizzato a sviluppare il benessere proprio e altrui e a superare conflitti
- La cooperazione tra i membri del gruppo induce i singoli a una maggiore responsabilizzazione e a trasformare, in maniera proattiva e dinamica, il classico rapporto studente-tutor-insegnante
- La valutazione bidirezionale, di gruppo e individuale per ciascun componente, esercitata costantemente sui risultati raggiunti, e l’uso sistematico dei feedback sull’andamento della relazione attivano strategie di miglioramento e azioni didattiche correttive
In conclusione, in società come le nostre investite da una veloce evoluzione tecnologica, sociale e culturale, l’apprendimento cooperativo può essere un alleato strategico della Scuola.
Le forme di cooperative learning e di tutoraggio tra pari, ancora forse non pienamente utilizzate nella prassi educativa italiana, se incentivate in una modalità organizzata e coordinata, potrebbero avere ripercussioni positive sia sugli esiti degli apprendimenti sia sullo sviluppo delle cosiddette life skill, le competenze strategiche per affrontare le sfide quotidiane della vita e per una cittadinanza attiva e consapevole.
Approfondimenti
- L’alleanza educativa Scuola-famiglia
- Risorse e strumenti per la didattica a distanza
- La valutazione e valorizzazione nella didattica a distanza
- 2019-2020: un anno scolastico fuori dall’ordinario
- Cosa sono e a cosa servono le soft skill
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