Era il 17 febbraio del 1922 quando, in provincia di Cremona, nasceva Mario Lodi, figura chiave nel mondo della scuola, della pedagogia e della cultura italiana.
Brillante esponente del Movimento di Cooperazione Educativa, Lodi ha contribuito alla ricostruzione democratica e culturale dell’Italia.
In occasione del centenario della sua nascita, il Ministero dell’Istruzione ha voluto ricordare l’opera di questo grande protagonista “del rinnovamento in chiave democratica della scuola italiana”.
Eventi, testimonianze, letture e performance teatrali, documentari: il 2022 sarà un anno ricco di iniziative dedicate all’opera del maestro e scrittore, molte delle quali consultabili sul sito dedicato www.centenariomariolodi.it.
Il rinnovamento della scuola italiana del Novecento promosso da Mario Lodi parte dai banchi delle aule scolastiche: da questa quotidianità il maestro impara prima di insegnare, osservando gli allievi, seguendoli, lasciandoli esprimere.
Partendo dai principi della scuola del pedagogista francese Célestin Freinet, Lodi rovescia la sua posizione, opera un’inversione dei ruoli, supera il modello autoritario per proporre i valori della comunità democratica repubblicana dando la parola ai suoi studenti, stimolando alla partecipazione attiva e ponendosi in ascolto.
Diversi gli strumenti utilizzati: la ricerca sul campo, il testo libero, le attività espressive come pittura, danza, teatro; ma anche la scrittura a più mani di storie e racconti da cui sono nati veri e propri libri, molti dei quali sono diventati dei classici della letteratura per l’infanzia e non solo, tra cui Cipì (1961), C’è speranza se questo accade al Vho (1963), Il paese sbagliato (1971).
Approfondimenti
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Foto in alto di: Luigi Briselli
Per gentile concessione degli Eredi