Nel sesto volume redatto dall’OCSE sui risultati dell’Indagine PISA 2018 si focalizza l’attenzione sulla conoscenza da parte degli studenti di argomenti di importanza locale e globale – quali la salute pubblica e le questioni economiche e ambientali – e sulle loro conoscenze, abilità e attitudini interculturali.
I dati dell’Indagine OCSE PISA 2018, che ha coinvolto quasi 80 Paesi e Economie, sono una ricchissima fonte di informazione sui futuri cittadini del mondo.
Grazie a questa ricerca abbiamo avuto modo di conoscere i livelli di competenza dei quindicenni nella Lettura, in Matematica e nelle Scienze. Con una lettura più approfondita dei risultati abbiamo inoltre potuto analizzare le loro aspirazioni lavorative, il livello di alfabetizzazione finanziaria e la loro dimestichezza con la didattica a distanza.
Nel sesto volume dedicato ai risultati PISA 2018 – Are Students Ready to Thrive in an Interconnected World? – viene invece presa in esame la capacità degli studenti di:
- esaminare questioni di significato locale, globale e culturale
- comprendere e apprezzare la prospettiva e la visione del mondo degli altri
- impegnarsi in interazioni aperte, appropriate ed efficaci tra le culture
- agire per il benessere collettivo e lo sviluppo sostenibile
In sostanza viene analizzata quella che l’OCSE definisce Competenza globale, cioè il saper combinare la conoscenza del mondo con il ragionamento critico.
Vediamo insieme gli aspetti salienti del documento.
La Scuola può favorire l’apprendimento delle questioni globali e la comprensione interculturale
Secondo quanto dichiarato dai Dirigenti scolastici nei questionari somministrati loro nell’ambito di PISA 2018, le attività didattiche più utilizzate per favorire lo sviluppo della competenza globale sono l’insegnamento di credenze, norme, valori, costumi e arti dei diversi gruppi culturali e l’apprendimento di diverse prospettive culturali su eventi storici e sociali.
Incrociando tali affermazioni con i dati è stato possibile osservare che gli studenti impegnati in un numero maggiore di queste attività hanno atteggiamenti migliori verso le altre persone e culture rispetto a coloro che sono impegnati in un minor numero di attività.
I risultati mostrano anche che nei Paesi in cui le questioni globali – salute pubblica, cambiamento climatico, povertà, migrazione e conflitti – e la comprensione interculturale – saper comunicare con persone di culture diverse, essere aperti alle esperienze interculturali e avere rispetto per la diversità culturale – sono incluse nei curricula scolastici si riscontra un maggiore livello di competenza globale negli studenti.
La Scuola può quindi promuovere lo sviluppo delle abilità globali andando ad arricchire i curricula e le attività didattiche con attività mirate.
Occorre maggiore equità nello sviluppo delle competenze globali e interculturali
I risultati PISA mostrano però anche importanti disuguaglianze nell’accesso alle opportunità di apprendimento della competenza globale.
I maschi hanno riferito più spesso di aver partecipato ad attività in cui ci si aspettava che esprimessero e discutessero le loro opinioni rispetto a quanto affermato dalle loro coetanee. Invece le ragazze hanno più spesso riferito di aver partecipato ad attività legate alla comprensione e alla comunicazione interculturale.
Queste differenze tra i generi potrebbero riflettere gli interessi personali e i livelli di autoefficacia degli studenti, ma potrebbero anche essere una conseguenza delle differenti dinamiche sociali in cui vengono coinvolti, sia a casa sia a scuola.
I risultati mostrano anche che gli studenti avvantaggiati hanno accesso a maggiori opportunità di apprendere competenze globali e interculturali rispetto agli studenti con un background meno favorevole.
Ma i dati mostrano anche che la mancanza di accesso alle opportunità di apprendimento deriva da meccanismi interni alla scuola che determinano un minore coinvolgimento tra gli studenti svantaggiati. Pertanto quando vengono definiti i programmi scolastici e le pratiche educative si dovrebbe tenere presente che non tutti gli studenti sono ugualmente predisposti per l’apprendimento globale e interculturale.
Un aspetto interessante è che nei Paesi con un maggior numero di immigrati il divario tra studenti immigrati e nativi nella competenza globale è meno ampio. Dove gli studenti stranieri superano il 10% del totale si riscontrano atteggiamenti maggiormente positivi e inclusivi nei confronti degli immigrati.
Serve un ambiente di apprendimento più inclusivo
Più del 90% dei ragazzi coinvolti nell’Indagine PISA 2018 frequenta una scuola in cui, secondo l’opinione del Dirigente scolastico, i docenti hanno un atteggiamento aperto e positivo verso la multiculturalità.
Ma le risposte fornite dai ragazzi mostrano una percezione differente: gli studenti affermano invece di osservare in alcuni dei loro insegnanti un atteggiamento discriminatorio, verso immigrati e persone di altri contesti culturali.
Se la discriminazione diventa un problema istituzionale, allora gli studenti possono sviluppare atteggiamenti discriminatori nei confronti di chi è diverso da loro.
Ciò evidenzia la necessità di intervenire sul clima scolastico supportando gli insegnanti nella promozione della comprensione interculturale.
Questi ultimi affermano di essere fiduciosi della propria capacità di insegnare in contesti multiculturali. Allo stesso tempo però gli insegnanti segnalano un forte bisogno di formazione in alcune aree legate alla competenza globale.
Il contributo delle famiglie e della comunità
In 14 Paesi è stato somministrato anche un questionario ai genitori, con domande che rispecchiano quelle del questionario studenti. I quesiti – inerenti la consapevolezza riguardo le questioni globali, l’interesse a conoscere altre culture e l’atteggiamento dei genitori nei confronti degli immigrati – hanno mostrato una correlazione positiva tra le risposte dei ragazzi e quelle dei genitori.
Ciò evidenzia l’importanza del ruolo dei genitori nella trasmissione delle conoscenze sulle questioni globali e nel fungere da modello nella definizione del comportamento dei loro figli.
Anche avere contatti con persone di altri Paesi a scuola, in famiglia, nel vicinato e nelle cerchia di amici è associato positivamente alle capacità interculturali degli studenti e all’atteggiamento verso la convivenza con gli altri.
I risultati dell’Indagine suggeriscono che il contatto tra persone di origini e culture diverse potrebbe favorire la comprensione e mitigare i pregiudizi.
Parlare più lingue è un’ulteriore preziosa abilità utile per promuovere la coesione sociale e il dialogo interculturale. Aprendo le porte a una vasta gamma di contenuti – tra cui letteratura, musica, teatro e cinema- il multilinguismo abbatte le barriere e offre ai giovani l’accesso diretto a contenuti che altrimenti sarebbero inaccessibili.
Ridurre i divari per ridurre le distanze
I risultati PISA indicano che i decisori politici e i sistemi educativi possono fare la differenza nel favorire l’acquisizione della competenza globale, che può dimostrarsi utile per il futuro al pari delle competenze nella Lettura, in Matematica e nelle Scienze.
I dati mostrano infatti che i contesti multiculturali agevolano lo sviluppo delle abilità relative alle questioni globali e alla comprensione interculturale, ma favoriscono anche l’innalzamento dei livelli di competenza nelle altre discipline.
Per quanto innovativo sia il concetto di competenza globale, i contenuti nel documento dell’OCSE non costituiscono però una novità nella letteratura scientifica; appare quindi ancora più evidente che l’integrazione e l’inclusione rappresentano la più grande risorsa per la riduzione dei divari educativi.
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