Valutare non significa solo esprimere un voto. La valutazione è un vero e proprio strumento di apprendimento, parte integrante del rapporto educativo insegnante-alunno.

L’arte di esaminare è, come tutte le arti, una sintesi di tecnica e di atti originali di intuizione.
Aldo Visalberghi
Pagelle, voti, giudizi, verifiche, test.
Molto spesso, in particolar modo negli alunni, si tende ad identificare la valutazione solo con gli strumenti attraverso i quali gli insegnanti misurano o certificano le competenze acquisite.
Un po’ come confondere la forma psicofisica di una persona con gli attrezzi della palestra.
L’attività di misurazione o assegnazione di un voto o di un giudizio è solo un momento di un processo più complesso, che è anche formativo e proattivo.
Iniziamo con il chiederci: cosa significa misurare una competenza, un’abilità o una conoscenza?
La misurazione degli apprendimenti
La misurazione degli apprendimenti è l’attività attraverso la quale un insegnante quantifica il livello dei risultati raggiunti da un allievo.
Per farlo si serve di appositi indicatori in modo da poter attribuire un punteggio o un giudizio secondo parametri prefissati e obiettivi verificabili.
Sono gli insegnanti a scegliere la scala di indicatori ritenuta più idonea al contesto e al percorso didattico.
Queste griglie hanno lo scopo di supportare gli insegnanti nelle attività di verifica, mettendo loro a disposizione una rete di corrispondenze oggettive tra un livello significativo di apprendimento, gli indicatori descrittivi di quel dato livello e un giudizio.
Le prove di verifica
La misurazione quindi nasce dalla valutazione e nella valutazione confluisce (Visalberghi) mantenendo una propria autonomia.
Si esprime infatti attraverso un bagaglio di strumenti di osservazione oggettiva, di volta in volta adottati dall’insegnante per la verifica degli apprendimenti conseguiti dagli alunni, come ad esempio interrogazioni, compiti in classe, test, un tema o un questionario.
Queste prove di verifica devono possedere alcuni specifici requisiti.
La validità
Innanzitutto, l’attività di valutazione che si esprime tramite un voto o un giudizio si colloca in un contesto definito di punti di riferimento, criteri di giudizio, standard di rendimento, obiettivi formativi e livelli di competenze.
Le prove di verifica devono essere in grado di determinare preventivamente in modo univoco cosa si vuole misurare e le risposte attese attraverso criteri predeterminati di interpretazione dei risultati.
Sono valide se utilizzano sistemi di misura attendibili, se i dati permettono di distinguere chiaramente chi ha raggiunto un certo livello di comportamento/competenza descritto.
L’affidabilità
Una verifica deve inoltre essere affidabile, cioè fedele alla misurazione. I risultati osservati sul grado di acquisizione dell’obiettivo devono poter essere ripetuti nel tempo e da altri valutatori con un nuovo processo valutativo.
La valutazione delle competenze oltre il voto
È abbastanza evidente che il momento del voto, seppur importante e necessario, non esaurisce l’intero processo di valutazione degli apprendimenti.
Misurare è quantificare, attribuire un punteggio secondo certi parametri.
Valutare invece ha una connotazione più ampia: non si valutano solo gli esiti di apprendimento dell’allievo, ma i processi formativi, ponendosi in relazione alla persona nella sua interezza.
La valutazione quindi è un vero e proprio programma d’azione.
Entra a far parte del rapporto educativo tra insegnante e alunno in tutte le fasi del processo di apprendimento.
L’insegnante, anche quando non esprime un voto, osserva e valuta costantemente i livelli raggiunti dagli studenti, compiendo una varietà di attività che sono strettamente connesse alla valutazione, alcune delle quali non sono sempre visibili allo studente come:
- la ricerca sui processi di apprendimento e le pratiche didattiche
- la programmazione didattica e le scelte più idonee ai bisogni formativi espressi dalla classe
- la verifica oggettiva e formale di specifiche abilità, conoscenze e competenze del completamento o di una sequenza di apprendimento
- l’attribuzione di un valore all’obiettivo raggiunto secondo griglie valutative precedentemente elaborate
- l’accertamento dell’efficacia dell’intervento didattico-educativo e la programmazione di processi didattici correttivi
Approfondimenti
- A proposito di valutazione ai tempi del Covid-19
- La valutazione e valorizzazione nella didattica a distanza
- L’indicatore ESCS per una valutazione più equa
Se hai trovato interessante questo contenuto puoi iscriverti alla newsletter mensile di INVALSIopen per ricevere via mail i nostri aggiornamenti.
Voglio ricevere gli aggiornamenti di INVALSIopen