La valorizzazione della figura dell’insegnante in Europa entro il 2030

Il mondo dell’istruzione sta evolvendo velocemente e, negli ultimi due anni, è stato chiamato ad affrontare innovazioni e sfide importanti, che hanno inciso anche sulle competenze richieste, sul benessere del personale docente e sull’attrattività generale della professione.

Valorizzazione della figura dell’insegnante in Europa entro il 2030

In un contesto di costanti cambiamenti sociali, demografici, culturali, economici, scientifici, ambientali e tecnologici, il mondo dell’istruzione e della formazione sta evolvendo, al pari della professione dei docenti e dei formatori, che sono chiamati in misura crescente a soddisfare richieste e aspettative e ad assumere responsabilità.

Conclusioni del Consiglio sui docenti e i formatori europei del futuro (2020/C 193/04)

Il ruolo chiave di contrasto alla crisi educativa

Milioni di insegnanti in tutta Europa hanno dovuto fronteggiare cambiamenti repentini, chiusure, nuove esigenze didattico-educative, inedite modalità di insegnamento e di comunicazione, nuove responsabilità, ma sono rimasti in prima linea per garantire l’apprendimento.

Uno scenario in cui si è reso ancora più evidente il loro ruolo chiave di contrasto alla crisi del settore educativo generata dall’emergenza sanitaria globale, riconosciuto prontamente dal Consiglio dell’Unione Europea.

I docenti e i formatori hanno dato una notevole prova di impegno, creatività e collaborazione tra pari e hanno compiuto considerevoli sforzi per garantire la continuità sia dell’apprendimento che dei progressi dei discenti, contribuendo anche al loro benessere.

Conclusioni del Consiglio sui docenti e i formatori europei del futuro (2020/C 193/04)

La valorizzazione della professione in Italia e in Europa

I decisori politici nazionali ed europei stanno riflettendo su come valorizzare la figura degli insegnanti, migliorarne la condizione, gli strumenti, le prospettive di carriera e la motivazione, ma anche per supportare la fase del reclutamento e dell’accesso all’insegnamento, grazie all’aumento dell’attrattività della professione, in flessione ancor prima dell’avvento della pandemia.

La motivazione a intraprendere il percorso professionalizzante per l’insegnamento appariva infatti in forte decremento in tutta Europa e per tutti i cicli di istruzione. Un fenomeno che si associa drammaticamente a un crescente invecchiamento del personale docente.

Le soluzioni dell’Europa

L’Unione Europea ha quindi invitato gli Stati Membri, pur nel rispetto dell’autonomia istituzionale, a “investire in misure connesse al miglioramento della formazione iniziale e della formazione professionale continua, delle condizioni di lavoro e delle prospettive di carriera dei docenti e dei formatori, nonché in misure volte a rafforzarne ulteriormente la resilienza e il benessere, al fine di sostenerli nel far fronte agli aspetti più stressanti del loro lavoro”.

Diversi paesi hanno aumentato le retribuzioni e sono state adottate misure per facilitare l’accesso alla professione, ad esempio semplificando i requisiti per la formazione iniziale degli insegnanti o promuovendo percorsi alternativi verso la professione.

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La figura dell’insegnante entro il 2030

Ma come cambierà la figura degli insegnanti nel prossimo futuro e quali saranno le aree di intervento su cui i decisori politici stanno concentrando l’attenzione?

La Risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea ha posto le basi programmatiche che i vari Paesi dovranno recepire e su cui dovranno disegnare la nuova figura dell’insegnante entro il 2030.

Cinque le priorità strategiche individuate:

  • migliorare la qualità, l’equità, l’inclusione e il successo per tutti nell’istruzione e nella formazione
  • fare in modo che l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e la mobilità diventino una realtà per tutti
  • rafforzare le competenze e la motivazione nelle professioni nel settore dell’istruzione
  • rafforzare l’istruzione superiore europea
  • sostenere le transizioni verde e digitale nell’istruzione e nella formazione e attraverso l’istruzione e la formazione.

Sulla base delle direttrici strategiche individuate, sono state delineate 12 “questioni e azioni concrete” per la figura dei docenti e dei formatori. Tra queste, il potenziamento del reclutamento e della selezione, il miglioramento dell’attrattività e del prestigio della professione, il supporto alla formazione iniziale e alla formazione professionale continua, la riduzione degli squilibri di genere.

All’ultimo posto, ma non per rilevanza, la garanzia che i programmi di istruzione e formazione dei docenti li preparino al loro ruolo chiave di fornire le competenze per vivere, lavorare, contribuire allo sviluppo sostenibile e di accrescere il benessere e la salute mentale dei discenti.

Perché, come sosteneva Einstein qualche decennio fa, quella dell’insegnante è

un’arte suprema, capace di risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza.

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