Quanti sono gli studenti accademicamente eccellenti nella nostra scuola? La loro numerosità si è modificata negli anni in un sistema scolastico che fa dell’equità uno dei suoi obiettivi principali? Vediamo insieme cosa dicono in merito i risultati INVALSI 2024.
Il ritratto ampio e articolato che le Prove INVALSI ricostruiscono offre a tutti coloro che, a vario titolo e con diversi ruoli, guardano alla scuola come alla realtà formativa in cui si gioca la sfida dell’equità elementi di confronto e riflessione sulle opportunità di apprendere che vengono offerte a tutti gli allievi: a coloro che sono a rischio di dispersione implicita, ma anche a chi ha esiti di apprendimento più elevati, i top performer.
Ma quali livelli di apprendimento devono aver conseguito gli studenti per essere accademicamente eccellenti?
I criteri sono i seguenti:
- aver raggiunto sia per Matematica sia in Italiano il livello 4
- aver conseguito per Inglese (Reading e Listening) il livello A2 al termine del primo ciclo di istruzione, ovvero al grado 8, e B2 al termine del secondo ciclo
Vediamo cosa dice il Rapporto INVALSI 2024 su questa categoria di studenti e qual è l’andamento dei loro risultati nel tempo.
I risultati al termine del primo ciclo d’istruzione
Nel confronto con gli esiti riportati dagli studenti al termine del primo ciclo di istruzione nel 2023 la Rilevazione 2024 mostra una flessione delle percentuali.
Nel 2023 infatti la quota dei top performer era del 20,1%, mentre nel 2024 scende al 19,05%. Le numerosità di questi allievi sono quindi ancora inferiori rispetto a quelle registrate negli anni scolastici precedenti la pandemia.
A livello regionale, se ci si sofferma sull’ultima rilevazione si possono suddividere le regioni in 3 gruppi:
- il GRUPPO 1, composto da Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo, regioni in cui oltre il 20% di studenti e studentesse risulta accademicamente eccellente
- il GRUPPO 2, dove la quota di top performer è compresa tra il 10% e il 20%, che comprende Liguria, provincia autonoma di Bolzano – lingua italiana, Lazio, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Sicilia e Sardegna
- il GRUPPO 3, al quale è riconducibile solo la Calabria, con meno del 10% di studenti accademicamente eccellenti
Raffrontando il 2023 con il 2024 emerge che solo la Puglia, l’Abruzzo e le Marche riportano un miglioramento nel 2024, mentre tutte le altre regioni registrano perlopiù percentuali in calo, fenomeno più evidente nella provincia autonoma di Trento, in Valle d’Aosta e in Liguria.
I risultati al termine del secondo ciclo d’istruzione
Per l’ultimo anno della Scuola secondaria di secondo grado i dati mostrano un quadro diverso rispetto al ciclo primario, con risultati che – pur non risalendo ai livelli prepandemici – registrano tuttavia un incremento.
Anche per il secondo ciclo di istruzione si possono suddividere le regioni in 3 gruppi:
- il GRUPPO 1, che comprende Lombardia, provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, è quello in cui risulta essere accademicamente eccellente oltre il 20% di studenti e studentesse
- il GRUPPO 2, al quale appartengono Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, provincia autonoma di Bolzano – lingua italiana, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata, registra un numero di top performer compreso tra il 10% e il 20% degli studenti al termine del secondo ciclo di istruzione
- il GRUPPO 3, composto da Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna ha un numero di studenti accademicamente eccellenti al di sotto del 10%
Nel confronto tra il 2023 e il 2024 le regioni in cui si osserva il miglioramento più evidente sono la Liguria, la Lombardia e il Lazio. In Valle d’Aosta nella provincia autonoma di Trento e in Molise si ha invece una diminuzione delle percentuali.
Il contesto di provenienza
Se si considera l’influenza del contesto di provenienza sugli esiti che gli studenti conseguono i dati 2024 tracciano due profili diversi tra il primo e il secondo ciclo di istruzione.
Al termine del primo ciclo, infatti, nel confronto tra maschi e femmine le ragazze riportano punteggi migliori, sia pure lievemente. Migliori percentuali di top performer si registrano inoltre tra chi ha cittadinanza italiana, non riporta ritardi scolastici e proviene da un contesto più avvantaggiato.
Al termine del secondo ciclo di istruzione la quota di studenti e di studentesse che risultano accademicamente eccellenti è simile. Anche in questo grado scolastico si ha un’incidenza maggiore di studenti eccellenti tra chi ha cittadinanza italiana, non riporta ritardi scolastici e ha un background migliore.
Differenze di numerosità si osservano anche considerando gli indirizzi di studi: i top performer sono il 23,9% nei licei, il 6,8% degli istituti tecnici e lo 0,7% negli istituti professionali.
In linea generale si conferma quindi quanto già messo in luce attraverso i dati delle procedenti rilevazioni, e cioè che gli allievi eccellenti provengono soprattutto da famiglie con migliori condizioni socio-economiche e culturali.
Rendere il sistema scolastico più equo è quindi un obiettivo sul quale occorre investire ulteriormente e permettere a chiunque di raggiungere ottimi risultati indipendentemente dalla provenienza è tra le cose che restano da fare.
Approfondimenti
- Il valore sociale dell’equità
- L’equità nella nostra scuola
- Equity in School Education in Europe: Structures, Policies and Student Performance
- Equieterogeneità. I vantaggi di una prospettiva più inclusiva per la Scuola
- Rapporto INVALSI 2024
- Rapporto INVALSI 2023
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