Un piano di recupero per l’educazione

L’OCSE e Education International hanno pubblicato un documento, Principles for an Effective and Equitable Educational Recovery, con dieci indicazioni per favorire una ripresa efficace ed equa dell’istruzione.

Un piano di recupero per l'educazione

I primi dati delle ricerche internazionali sembrano confermare che il periodo di emergenza sanitaria attuale ci lascerà alle prese con gli effetti di un learning loss – una perdita di competenze e conoscenze dovuta alla discontinuità della didattica – che ci accompagnerà nei prossimi anni.

Se, grazie agli studi svolti nel passato, siamo stati in grado di prevedere il verificarsi di un divario formativo, allo stesso modo le valutazioni sugli apprendimenti in corso in molti Paesi – tra cui l’Italia – ci daranno indicazioni concrete su questo gap da colmare.

Anche perché, come sempre accade, coloro che più risentiranno delle conseguenze della pandemia saranno gli alunni più fragili, quelli che hanno già difficoltà a causa di un background meno elevato.

Per scongiurare l’acuirsi delle disuguaglianze a scuola, OCSE e Education International hanno quindi stilato un documento con dei suggerimenti per un recupero più rapido dei livelli di competenze

Il Segretario generale dell’OCSE, Angel Gurria, a questo proposito ha affermato che

Il rafforzamento dei sistemi educativi deve essere al centro dei piani dei governi per uscire da questa crisi e fornire ai giovani le competenze e le qualifiche di cui hanno bisogno per avere successo.

Principles for an Effective and Equitable Educational Recovery contiene quindi 10 punti per favorire una ripresa efficace ed equa dell’istruzione.

Le indicazioni contenute nel documento sono divise in due gruppi: cinque prescrizioni da seguire mentre la pandemia è ancora in corso e altrettante da attuare per una rapida ripartenza. Vediamole insieme.

Principi da seguire durante la pandemia

1 – Mantenere le scuole quanto più possibile aperte e in sicurezza

Anche durante la chiusura delle scuole, tutti gli studenti dovrebbero avere contatti individuali quotidiani con gli educatori.

Per quanto possibile, le scuole dovranno quindi rimanere aperte – evitando lunghi periodi di didattica a distanza – con misure sanitarie adeguate che minimizzino i rischi per studenti, personale scolastico e famiglie.

2 – Garantire l’equità e allineare le risorse alle esigenze

Le esigenze degli studenti provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati e di coloro che sono particolarmente colpiti dalla crisi devono essere al centro di maggiore attenzione e sostegno.

Le risorse disponibili vanno quindi modulate in base ai bisogni, dando priorità alle condizioni sociali ed economiche degli studenti e delle scuole.

3 – Creare un’infrastruttura per l’apprendimento da remoto capace di raggiungere tutti gli studenti

Ogni Paese dovrebbe sviluppare un’infrastruttura di apprendimento a distanza capace di consentire opportunità di apprendimento complesse e variegate.

Questa piattaforma dovrebbe prevedere dei canali per favorire uno scambio efficace di feedback tra insegnanti e studenti, tra insegnanti e dirigenti scolastici, tra scuole e famiglie. Inoltre dovrebbe rendere possibile il coinvolgimento di tutta la comunità educante.

4 – Sostenere gli insegnanti nella loro attività professionale

La soddisfazione professionale degli insegnanti ha un impatto positivo sul loro lavoro, sulla cultura scolastica e sugli studenti.

Occorre quindi prestare attenzione alle loro condizioni di lavoro, identificando e risolvendo le criticità.

5 – Mettere insegnanti e genitori in condizione di sostenere gli studenti

Gli insegnanti dovrebbero supportare l’apprendimento a distanza degli studenti attraverso una regolare comunicazione personale con loro – e con le loro famiglie se necessario – e dovrebbero, a loro volta, essere supportati per poter adempiere a questo compito in maniera efficace.

Principi per un recupero efficace e un’educazione equa

6 – Fornire supporto mirato per soddisfare le esigenze cognitive, sociali ed emotive degli studenti

I Paesi dovrebbero destinare un maggior impegno e soprattutto maggiori risorse agli studenti di alcuni gruppi sociali per sopperire alle loro ridotte opportunità di apprendimento.

La ripresa a pieno ritmo della didattica in presenza offre a tutti l’opportunità di implementare nuove strategie, attraverso le quali assicurare che fattori come il background socioeconomico, il genere, l’etnia, lo status di immigrati, le capacità e le condizioni degli studenti non pregiudichino il loro accesso a un’istruzione di qualità e i loro risultati di apprendimento.

Ciascun ragazzo dovrà ricevere un programma di studi adatto alle proprie esigenze di apprendimento. Molti studenti inoltre potranno aver bisogno di supporto psicologico.

7 – Co-progettare di una solida infrastruttura di apprendimento digitale insieme a insegnanti e stakeholder

La pandemia ha reso evidente la necessità di possedere una infrastruttura per l’apprendimento digitale.

Questa deve essere sviluppata o potenziata in collaborazione con gli insegnanti e deve essere in grado di offrire esperienze di apprendimento scolastico ed extrascolastico.

8 – Consentire agli insegnanti di esercitare la propria professionalità e di beneficiare delle opportunità di apprendimento professionale

Molti insegnanti hanno reagito alle difficoltà dovute alla pandemia grazie alla propria professionalità sperimentandosi in un’inedita formula di didattica a distanza.

Anche se prima della pandemia l’uso della tecnologia nell’insegnamento era stato indicato come una priorità, non si era mai giunti a una applicazione pratica al 100% di questa utile risorsa.

Adesso che l’uso della tecnologia nell’insegnamento è una realtà consolidata, occorre favorire un costante aggiornamento professionale dei docenti per poter sviluppare nuove modalità didattiche in cui la componente digitale sia ben integrata.

Una risorsa importante per accrescere le competenze didattiche e digitali degli insegnanti sarà la condivisione di esperienze e buone pratiche tra docenti.

9 – Incoraggiare una cultura collaborativa dell’innovazione

Durante la pandemia sono nati dei partenariati e altre forme di collaborazione tra governi, personale della scuola e altri stakeholder della scuola.

Questo spirito collaborativo dovrebbe essere valorizzato ulteriormente nella Scuola, per sostenere la cultura dell’innovazione, per il miglioramento dei risultati educativi e per una maggiore equità.

10 – Imparare dai dati nazionali e internazionali

La ripresa educativa avrà successo solo se riusciremo a fare tesoro di ciò che abbiamo appreso durante la pandemia. È urgente ripartire da ciò che ha funzionato e sarà fondamentale non ripetere gli eventuali errori commessi.

Per comprendere appieno gli insegnamenti che l’emergenza sanitaria ci lascia sarà necessario leggere i dati delle valutazioni standardizzate degli apprendimenti – le Prove INVALSI e altre rilevazioni internazionali – e ascoltare le testimonianze di studenti, genitori e insegnanti.

Sicurezza e sinergie per un futuro più inclusivo

Volendo sintetizzare i 10 principi possiamo affermare che, per superare questo momento difficile, dobbiamo comprendere e valorizzare quanto di buono è emerso in questo periodo di emergenza.

La Scuola è stata messa a dura prova, ma ha saputo reagire grazie al dialogo e alla collaborazione di tutta la comunità educante. Sono state condivise risorse e buone pratiche, ci si è adoperati per garantire la sicurezza e per digitalizzare l’insegnamento.

Ma per assicurare una ripartenza equa sarà necessario anche intervenire su ciò che non ha funzionato o ha funzionato meno durante l’emergenza e potenziare le risorse a disposizione di coloro che hanno un background più svantaggiato.

Approfondimenti

Se hai trovato interessante questo contenuto puoi iscriverti alla newsletter mensile di INVALSIopen per ricevere via mail i nostri aggiornamenti.

Voglio ricevere gli aggiornamenti di INVALSIopen


Seguici sui nostri canali social

 

® INVALSI – Via Ippolito Nievo, 35 – 00153 ROMA – tel. 06 941851 – fax 06 94185215 – c.f. 92000450582 | CookiesPrivacy PolicyPhoto Credits

 

logo PON