Save The Children analizza le conseguenze della chiusura degli istituti scolastici per l’emergenza sanitaria, che dal febbraio 2020 ha costretto il 91% degli studenti del mondo ad abbandonare le aule.
A un anno dall’inizio della pandemia di Covid-19 iniziano a emergere le conseguenze della chiusura degli istituti scolastici, compensata soltanto in parte con l’ausilio della didattica a distanza.
Save The Children stima che i bambini e adolescenti di tutto il mondo abbiano perso in media 74 giorni di istruzione ciascuno, più di un terzo dell’anno scolastico che è in media di 190 giorni.
Sono stati persi globalmente 112 miliardi di giorni di istruzione e a farne le spese in misura maggiore sono stati i ragazzi delle zone più povere del mondo.
Studi internazionali affermano inoltre che, in assenza di interventi, ci sarà una perdita di apprendimento equivalente a 0,6 anni di scuola e un aumento del 25% della quota di bambini e bambine della scuola secondaria inferiore al di sotto del livello minimo di competenze.
In alcune zone del mondo inoltre non andare a scuola significa anche essere esposti a un rischio maggiore di lavoro minorile, matrimoni precoci e altre forme di abuso.
La situazione in Italia
In attesa di conoscere i risultati delle Prove INVALSI 2021, che potranno fornirci maggiori informazioni sul possibile learning loss nel nostro Paese, un’analisi su 8 capoluoghi di provincia italiani ha confrontato i dati sulla didattica in presenza degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.
I risultati relativi all’anno scolastico 2020-2021, da settembre 2020 a fine febbraio 2021, evidenziano differenze dovute all’andamento dei rischi di contagio e alle diverse scelte amministrative nelle città italiane:
- I bambini della scuola dell’infanzia a Bari hanno frequentato in presenza solo 48 giorni sui 107 previsti, mentre i loro coetanei di Milano sono stati in classe per 112 giorni
- Gli studenti della secondaria di primo grado a Napoli sono andati a scuola 42 giorni su 97, a Roma la presenza è stata invece possibile in tutti i 108 giorni previsti
- Riguardo le superiori, a Reggio Calabria le lezioni in aula sono state fruite solo per 35,5 giorni su 97 del calendario, i loro coetanei di Firenze sono andati a scuola invece 75,1 giorni su 106
Ma se la didattica a distanza può aver contribuito al contenimento della perdita di competenze, la chiusura delle aule ha comunque privato i ragazzi dell’interazione quotidiana con i coetanei, una perdita di esperienze e di confronto umano i cui effetti negativi sono più difficili da quantificare.
Il video seguente, che ha come protagonisti le ragazze e i ragazzi del progetto Fuoriclasse di Save the Children, ci offre una testimonianza dei vissuti e delle emozioni provate dagli studenti nel difficile anno trascorso.
Misurare e ridurre il gap educativo
In questo momento non è ancora possibile prevedere una data per un rientro a tempo pieno nelle aule scolastiche, ma si deve iniziare a intervenire.
I dati che le Rilevazioni nazionali ci forniranno a breve permetteranno di comprendere più a fondo le reali dimensioni dell’eventuale perdita di apprendimenti e aiuteranno scegliere le azioni più opportune.
A tal proposito Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, sostiene:
La Scuola non si è mai fermata e la società tutta deve adesso supportarla per evitare una perdita educativa poco visibile nell’immediato, ma che può diventare estremamente grave per il futuro di intere generazioni.
Approfondimenti
- Un anno in pandemia: le conseguenze sull’istruzione in Italia e nel mondo
- Coronavirus: in alcune città italiane studenti in aula meno della metà del tempo previsto dall’anno scolastico, nel mondo persi 112 miliardi di giorni di scuola
- L’impatto del Coronavirus sulla povertà educativa
- La Scuola e gli alunni erano pronti per la didattica a distanza?
- Che cos’è il Learning Loss e perché è importante misurarlo
- La DaD dal punto di vista dei genitori
- Gli insegnanti raccontano la DaD
Se hai trovato interessante questo contenuto puoi iscriverti alla newsletter mensile di INVALSIopen per ricevere via mail i nostri aggiornamenti.
Voglio ricevere gli aggiornamenti di INVALSIopen