Il Ministero dell’Istruzione include tra i Bisogni Educativi Speciali anche gli studenti gifted, cioè gli alunni con alto potenziale cognitivo. Vediamo quali sono le caratteristiche di questi ragazzi e perché possono avere bisogno di una didattica personalizzata.
Molti studenti hanno esigenze di apprendimento speciali, permanenti o temporanee, per cui hanno necessità di ricevere una didattica personalizzata, che sia attenta alle loro peculiarità e che ne consenta la piena inclusione nel percorso di studi.
A tal fine il Ministero dell’Istruzione ha stabilito delle linee guida per riconoscere e supportare i ragazzi con BES, cioè con Bisogni Educativi Speciali, che sono appunto
Le modalità per l’inclusione scolastica dei BES sono state definite con la Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012. Sono in seguito state approfondite e chiarite con la Nota Ministeriale n. 562 del 3 Aprile 2019, in cui si specifica che i Gifted children, cioè gli alunni ad alto potenziale intellettivo, rientrano nei BES.
Chi sono gli alunni plusdotati
È difficile stimare quanti sono gli studenti italiani plusdotati o con un alto potenziale cognitivo. Questi sono ragazzi con un quoziente intellettivo superiore alla media, a volte oltre il punteggio di 130, che dimostrano capacità di apprendimento e curiosità intellettuale molto sviluppate rispetto alla loro età e al loro livello di scolarità.
Questi alunni dotati di un ottimo potenziale cognitivo non sempre si inseriscono al meglio in aula e rischiano di manifestare un forte disagio nel corso del loro percorso scolastico.
Avere capacità cognitive superiori alla media può quindi diventare controproducente e portare al manifestarsi di difficoltà emotive o di comportamento o di apprendimento.
Putroppo riconoscere uno studente ad alto potenziale, al fine di poterlo supportare nella didattica, non è semplice. Gli studenti gifted sono spesso particolarmente curiosi e ricchi di idee originali e particolari, ma spesso tendono a nascondere la propria intelligenza o a incanalarla in comportamenti inadeguati, che certo non ne valorizzano il potenziale personale.
Sarebbe opportuno sottoporre i ragazzi a test specifici, ma non è possibile farlo né se ne riconosce la necessità di farlo se prima la difficoltà non viene identificata come tale.
L’intervento a supporto degli alunni gifted
Con la Nota Ministeriale n. 562 – Alunni con bisogni educativi speciali. Chiarimenti il Ministero ha colmato il vuoto normativo per cui agli studenti dotati di un alto potenziale intellettivo non era riconosciuto esplicitamente il diritto a una didattica personalizzata.
In molti casi però le scuole avevano già provveduto in autonomia a definire un PDP – Piano Didattico Personalizzato nei casi in cui, come previsto dalla normativa per i BES, era stato riscontrato dai docenti un disagio comportamentale/relazionale.
Mancano tuttavia ancora delle linee guida chiare e condivise, almeno a livello nazionale; potersi avvalere di una didattica su misura consente però alla scuola di programmare un percorso scolastico che possa evitare di disperdere le doti intellettive degli alunni ad alto potenziale e offrire loro opportunità di apprendimento e di socializzazione adatte alle loro caratteristiche.
Lo strumento del PDP consente infatti un confronto tra il consiglio di classe, la famiglia e gli esperti che supportano gli alunni al di fuori dell’aula e permette di avere una pianificazione che offra indicazioni e spunti a tutte le figure educative coinvolte nel percorso formativo del ragazzo.
Le attività previste per gli alunni plusdotati sono necessariamente diverse rispetto a quelle che vengono stabilite per altre tipologie di alunni con BES. Spesso infatti i piani didattici contemplano misure dispensative – come la semplificazione dei compiti da svolgere – e misure compensative, in base alle quali viene consentito l’uso di tempo aggiuntivo e concesso l’utilizzo di strumenti che possano supportare nel compito.
Nel caso dei gifted invece può essere utile invece differenziare la didattica per renderla più stimolante e interattiva al fine di favorire il coinvolgimento dei ragazzi nel proprio processo di apprendimento.
Approfondimenti
- I Bisogni Educativi Speciali nella Scuola
- Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012
- Nota Ministeriale n. 562 del 3 Aprile 2019
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