La presentazione dei risultati della Rilevazione nazionale per l’anno scolastico appena concluso è imminente. Ma in attesa di conoscere i dati statistici, ed entrare attraverso questi nel dettaglio di quanto è accaduto nella formazione scolastica dei nostri ragazzi, è forse opportuno soffermarci a guardare questo patrimonio così complesso di informazioni partendo da una domanda: quale opportunità offre una rilevazione su larga scala alle diverse componenti della scuola e al nostro sistema sociale?
Nel tempo la conoscenza delle Prove nazionali, del processo che porta allo loro costruzione, dell’iter tutt’altro che breve di validazione, dei fondamenti teorici e metodologici che sono alla loro base, si è certamente ampliata. Ciò è testimoniato per esempio da un uso crescente nella scuola delle prove come materiale didattico, segno tangibile – crediamo – non solo di un rapporto più stretto con i nostri strumenti, ma soprattutto di un dialogo e un confronto maggiore che in passato tra la ricerca valutativa e la didattica sul campo.
I dati che le rilevazioni nazionali raccolgono costituiscono dei parametri che, andando al di là dei confini entro i quali ciascuno di noi si muove per convinzioni ed esperienze, permettono di definire dei punti di partenza dai quali far scaturire riflessioni e confronti, tra singoli, tra istituzioni e all’interno di queste. Senza questi elementi sarebbe ben difficile tradurre in azione concreta l’obiettivo alto di realizzare una formazione di qualità per tutti gli allievi, e quindi inclusiva.
I “numeri” che la statistica ci fornisce sono perciò risorse preziose e uno degli obiettivi che l’INVALSI persegue attraverso i molti canali che la comunicazione, scientifica e divulgativa, mette a disposizione è proprio quello di
Alessia Mattei – Responsabile Area Prove, Presentazione Rapporto nazionale 2022
I dati per conoscere e conoscersi
Proprio in quanto opportunità di conoscere, descrivere, comprendere e riflettere sul complesso e multiforme universo della formazione scolastica i dati possono essere definiti un patrimonio che appartiene a tutti, un “bene pubblico” da utilizzare, che ci permette di seguire la progressiva acquisizione di competenze da parte dei nostri giovani durante il loro percorso scolastico. Questi esiti, rilevati in momenti topici del percorso di studio ma anche del percorso evolutivo, non hanno valore solo a livello di istituzione scuola, non danno voti, come sappiamo bene, ma forniscono anche ai ragazzi stessi la possibilità di prendere consapevolezza dei propri punti di forza, che spesso coincidono con i propri interessi, e degli aspetti da migliorare.
Una formazione di qualità, quella verso la quale ci incoraggia l’Agenza 2030, è antitetica infatti alla staticità, all’accontentarsi del minimo indispensabile, del galleggiare per il timore di investirsi, e ciò vale per tutte le componenti che a diverso titolo e con diversi compiti concorrono a un percorso formativo. Una competenza piena è il presupposto fondamentale per una partecipazione attiva e generativa nei diversi contesti di vita, nelle diverse occasioni di crescita che possiamo incontrare e di quelle cui possiamo dare vita con la nostra creatività.
Cogliere le opportunità
I dati delle rilevazioni su larga scala, quali le prove annuali INVALSI ma anche le indagini internazionali alle quali il nostro Paese partecipa, oltre a dare indicazioni sul presente, a permettere di seguire nel tempo lo sviluppo dei processi formativi scolastici, hanno una grande forza generativa, che scaturisce proprio dalla possibilità di confrontarsi sulla base di una misura dei risultati, personali e collettivi che si stanno conseguendo, di porsi in modo propositivo domande quali: cosa sto imparando? dove va l’istituzione scuola? dove va la mia scuola? cosa manca? cosa posso fare?
La risposta alla domanda dalla quale siamo partiti è allora proprio nel concetto di opportunità: i dati sono opportunità per sollecitare risorse per il miglioramento del sistema scolastico, che è poi l’obiettivo per il quale le prove stesse sono costruite.
Il 12 luglio verranno presentati i risultati campionari presso la Camera dei deputati. Sarà possibile seguire in diretta la presentazione del Rapporto nazionale il 12 luglio, a partire dalle ore 10 collegandosi a questo link