“Un giorno speciale, di speranza e di impegno per l’intero Paese. Dopo tante sofferenze, la ripartenza delle scuole è il segno più evidente della ripartenza dell’Italia.”
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica
Sono parole intense quelle scelte dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per salutare l’inizio di un nuovo anno scolastico nella consueta celebrazione Tutti a scuola, ospitata quest’anno a Pizzo Calabro.
Parole scandite con lo sguardo rivolto a una emozionata platea di studenti e studentesse provenienti da tutta Italia, ma anche di personalità dello sport, della musica, della cultura, delle istituzioni e autorità.
Al posto della campanella di inizio, il saluto dal mare dell’Amerigo Vespucci, con i suoi 8 suoni. Al posto delle chiacchiere festose che precedono l’inizio delle lezioni, l’Inno di Mameli cantato dal vivo dalle delegazioni di studenti provenienti da tutta Italia.
Al posto dei saluti di professori e Dirigenti scolastici, l’omaggio di cantanti, personalità dello spettacolo e dello sport, atleti olimpici e paralimpici di Tokyo 2020, ma anche gli studenti e le studentesse delle scuole selezionate dal Ministero dell’Istruzione per aver realizzato i migliori percorsi didattici sui temi della legalità e della cittadinanza.
Scuola, ossigeno della società
Tutti a scuola, anzi, tutti per la scuola, ossigeno della società, come l’ha definita il Presidente Mattarella nel suo discorso.
Un Paese che, oggi, si trova a fronteggiare sfide complesse, di rilancio, ricostruzione, resilienza.
Uno scenario in cui l’istituzione scolastica gioca un ruolo di primo piano. Le parole del Ministro delle Repubblica mettono la scuola al centro, la descrivono come linfa vitale, cuore della ripartenza.
Scuola come comunità di vita
Dopo un periodo complesso di crisi sanitaria, chiusure e sofferte limitazioni, che hanno colpito soprattutto gli studenti e le famiglie più fragili, si guarda al futuro con fiducia e progettualità, senza dimenticare di ringraziare il mondo della Scuola e i suoi lavoratori.
Il Ministro ricorda quindi gli esami di stato in presenza, organizzati per un milione e centomila ragazzi, ma anche il programma Scuola d’estate, che ha coinvolto settemila scuole su ottomila e con cui sono state recuperate ““1.650.000 ore di didattica e vita in comune”.
L’intervento di Patrizio Bianchi prosegue, quindi, con l’elenco di altre importanti iniziative messe in campo, come le riforme della scuola tecnica e professionale, il reclutamento e l’assunzione dei docenti e del personale, la formazione continua e la “riforma complessiva, a partire da quella dell’organizzazione alla didattica”.
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