Un modello virtuoso per l’efficacia della Scuola

Una scuola efficace è quella in grado di raggiungere l’obiettivo di costruire la migliore società possibile per il domani.
Per fare ciò è necessario l’impegno congiunto di tutti: insegnanti, dirigenti scolastici, genitori e ricercatori. Questi ultimi lavorano costantemente per trovare nuovi modelli per migliorare il sistema educativo.
Vediamo quelli principali descritti nel volume Efficacia e inefficacia educativa: esame critico della Knowledge Base di Jaap Scheerens.

Un modello virtuoso per l'efficacia della Scuola

La scuola è un sistema complesso. È allo stesso tempo sia specchio della società sia laboratorio per la sua costante evoluzione.

È quindi un’organizzazione da gestire non solo dal punto di vista didattico. Per raggiungere gli obiettivi educativi i dirigenti scolastici devono riuscire ad armonizzare tutte le risorse a disposizione: umane ed economiche, lo spazio ma soprattutto il tempo.

I presidi non sono quindi semplici garanti della qualità didattica, ma si trovano a gestire i molteplici aspetti di una scuola sempre più legata al territorio, ma con lo sguardo rivolto a una cittadinanza globale.

Nel suo libro Scheerens ci illustra le tre principali modalità di gestione delle relazioni con i diversi shareholder della scuola, per ottimizzarne l’efficacia didattica ed organizzativa.

Il modello gerarchico e i suoi limiti

Il modello tradizionale, che ha contraddistinto a lungo il nostro sistema scolastico, è un modello di tipo gerarchico e centralizzato.

In quest’ottica organizzativa, il Ministero gestisce e distribuisce le risorse, seleziona e amministra il personale, stabilisce il calendario delle attività e prende le decisioni per tutti. La tradizionale figura del preside ha un’autonomia minore.

Questo tipo di modello in Italia è stato accantonato perché offre un maggiore controllo su alcuni elementi – come la gestione del personale della scuola – ma si rivela inadeguato nella gestione della diversità dei territori.

Chi è al vertice di tutto il sistema non può infatti conoscere a fondo le esigenze delle realtà locali, le problematiche dei diversi gruppi di lavoro, il retroterra culturale degli studenti.

Con l’avvento della scuola dell’autonomia il modello centralizzato è stato abbandonato in quanto inadeguato all’evoluzione della nostra scuola.

L’inadeguatezza di un modello legato al mercato

Con l’autonomia scolastica il dirigente scolastico ha avuto quindi maggiore potere decisionale. Nella nuova veste potrebbe quindi optare per l’adozione di un modello decisionale basato su logiche di mercato.

Questa ottica prescrive di amministrare la scuola al pari di un’organizzazione, perseguendo gli obiettivi stabiliti e barcamenandosi alla ricerca del migliore equilibrio possibile tra costi e benefici.

Ma quest’idea gestionale, ormai troppo semplicistica anche per le aziende, si rivela del tutto inadeguata in un sistema che non può essere appiattito sulla generazione di profitto: l’istruzione è un investimento sul capitale umano della futura società.

La creazione di valore non può essere circoscritta al solo aspetto economico, ma deve conciliare aspetti più nobili, quali ad esempio l’equità e l’inclusione.

Un modello basato sulla cooperazione

Il modello ritenuto più virtuoso dalla comunità scientifica e ben descritto nel libro di Scheerens si basa sull’accountability cooperativa.

La scuola è efficace se riesce a gestire tutte le criticità e le risorse, interne ed esterne, mediante la cooperazione tra tutti i soggetti interessati all’ecosistema scolastico.

Il dirigente scolastico in questo contesto non può essere solo un mero amministratore, ma deve avere la capacità di saper ascoltare e comprendere i bisogni di tutte le persone e delle realtà coinvolte nel processo educativo.

Non deve relazionarsi soltanto con insegnanti e alunni, ma deve saper dialogare con tutti gli shareholder della scuola, cioè con tutti coloro che hanno l’interesse al miglior funzionamento della stessa.

L’ottimizzazione delle risorse passa dalla collaborazione, che diventa proficua se le parti in causa sono motivate a raggiungere un obiettivo comune e condiviso.

Una scuola efficace è quindi quella in cui l’impegno di tutti converge e porta a un confronto che crea valore.


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